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Dopo anni di silenzio sulla discarica di Castrolibero, il Sindaco Orlandino Greco invia ai media un comunicato in merito alla problematica rifiuti. Eppure come associazioni abbiamo piu’ volte criticato, in modo costruttivo, il suo operato, ma non abbiamo mai avuto l’onore di avere delle sue risposte alle nostre pubbliche denunce, tranne in una sola ed unica occasione. Probabilmente il Sindaco di Castrolibero preferisce discutere nei salotti della politica piuttosto che replicare direttamente alle associazioni.
Vista la sua rabbia contro il Commissario Speranza e la Regione Calabria tutto lascia presumere che il suo progetto di mega-discarica navighi in brutte acque.
Noi, come associazioni, abbiamo piu’ volte criticato l’operato dei vari commissari all’emergenza ambientale che si sono succeduti, ma questa volta vogliamo difendere l’operato del Commissario Speranza e della Regione in merito alla vicenda Castrolibero.
ll Sindaco Greco addossa le colpe alla burocrazia regionale, ma non dice nulla su tante questioni aperte:
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Le tante modifiche, rimodulazioni e variantifatte dal Comune di Castrolibero al progetto della discarica e della strada di servizio che, stranamente, non termina alla discarica, ma prosegue fino a raggiungere il quartiere Ortomatera, dove sbuca all’interno di un cortile condominiale! E, come se non bastasse, con i finanziamenti regionali (sempre dalle nostre tasche!) il Sindaco ha pensato bene a costruire un’altra strada di servizio alla discarica, sempre, stranamente, attraversando il quartiere di Ortomatera. Una domanda ci sorge spontanea: per caso si sta sfruttando l’emergenza rifiuti per urbanizzarsi il proprio territorio?
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Perche’il Sindaco non ci chiarisce il fatto che la relazione geologica del progetto indica la presenza di unafalda acquifera a bassa profondita’, proprio sotto la discarica, mentre le indagini dell’Arpacal hanno smentito la presenza della falda acquifera?
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Perche’il Sindaco non dice pubblicamente delle tante irregolarita’ che si stanno perpetrando durante i lavori della costruenda strada di “servizio“ alla discarica?
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Ricordiamo al Sindaco che la cittadella energetica di cui parla non ha niente a che vedere con un progetto eco-sostenibile, tant’è che la Giunta di Castrolibero ha chiesto alla Regione Calabria di cambiare, anzi, stravolgere totalmente il progetto originario, basta leggere la delibera di Giunta n.104 del 18/06/2012. Ma, stranamente, senza rinunciare al progetto originario! Siamo all’assurdo. E ora il Sindaco si lamenta dei tempi burocratici lunghi?
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Perché il Sindaco non parla dei fenomeni di dissesto idrogeologici (la relazione geologica dichiarava l’opposto) che riguardano la discarica e la costruenda strada?
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Perche’il Sindaco non dice che si sta realizzando una strada sul sito di una ex discarica? Con tutti i rischi che ciò può comportare!
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Perche’il Sindaco non dice che a poche centinaia di metri dalla mega discarica si trova il Polo Scolastico e un quartiere residenziale, invaso dai fetori che si sprigionano dalla discarica nei periodi estivi?
Perche’ il Sindaco non incentiva la raccolta differenziata visto che la Regione Calabria gli ha finanziato, oltre alle strade, pure le costosissime “isole ecologiche con pesatura”, con il risultato che la raccolta differenziata non decolla! Oppure anche questa e’ colpa del Commissario?
Perche’ il Sindaco non dichiara le reali cause della bocciatura del suo progetto invece di addossare le colpe agli uffici Regionali e al Commissario Speranza?
In realtà, l’amministrazione comunale di Castrolibero, sta sfruttando l’emergenza rifiuti per attrarre finanziamenti regionali che sta investendo nella costruzione di alcune strade che nulla hanno a che vedere con la discarica! Anzi, si sarebbero potuti risparmiare tanti soldini pubblici se soltanto si fosse migliorata la vecchia strada per la discarica, che gia’ esisteva! “Ma tanto sono soldi regionali…”
Il progetto della mega discarica dell’amministrazione di Castrolibero si sta realizzando attraverso una serie di ipotesi di reato che non citiamo qui, ma che abbiamo affidato nelle mani della Procura di Cosenza.
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