Danilo Greco: “Col declassamento di Alitalia la Calabria rischia l’isolamento”

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Il Paese sta seguendo la questione Alitalia con apprensione e noi calabresi, caso strano, subiamo passivamente il susseguirsi degli eventi nonostante la “minaccia”. Col declassamento di Alitalia richiesto da Air France – KLM per il salvataggio della compagnia già di bandiera grazie anche all’aiuto di Poste Italiane, per il trasporto aereo calabrese e per la Calabria tutta potrebbe mettersi male.

E’ da anni ormai che la Calabria punta sulle compagnie low cost, lasciando alla sola Alitalia il compito di operare i voli full service 12 mesi all’anno. Dei grandi colossi europei non c’è nessuna traccia in Calabria, eccezion fatta per Air Berlin che opera pochi voli estivi destinati più che altro ai turisti tedeschi in arrivo, senza spezzare quindi il monopolio di Alitalia sul lungo e medio raggio. I voli Alitalia operati dagli scali di Lamezia Terme e Reggio Calabria sono l’unico vero collegamento tra la Calabria e il resto del mondo perché seguono il modello hub and spoke, ossia quello che si basa sulle coincidenze garantite (trasferimento bagagli automatico, diritto a riprenotazioni gratuite in caso di ritardi, scioperi o cancellazioni, servizi minimi garantiti su tutti i voli, ampia scelta di destinazioni in Europa e nel mondo, collaborazioni con altre compagnie).

Tutto il resto è point to point, “punto a punto”, sistema basato sulle tratte secche di compagnie indipendenti che operano nel mercato senza accordi commerciali con altre compagnie. Anche se è possibile, per esempio, prenotare un volo Ryanair per Bergamo e un volo da Bergamo ad una qualsiasi destinazione europea, non c’è nessuna garanzia per il passeggero su ritardi, cancellazioni e bagagli, rendendo ogni viaggio un rischio. Per le low cost europee, le mete intercontinentali sono “off limits,” quindi anche se arrivate ad un aeroporto trafficato come Bergamo Orio al Serio, destinazioni ricorrenti tra i passeggeri calabresi come Toronto, New York e Melbourne sono irraggiungibili.

I voli low cost sono per certi versi indispensabili e vanno mantenuti per incentivare la concorrenza e l’abbassamento dei prezzi, ma una politica incentrata quasi esclusivamente su questi collegamenti non è un beneficio per la Calabria e i calabresi. Con l’intervento del gruppo Air France – KLM, o eventualmente di un’altra major europea, su Alitalia, la Calabria rischia di pagare ulteriormente questa fiducia esagerata nei confronti delle low cost con un prezzo altissimo.

Il piano di declassamento preparato da Air France, lo stesso piano che qualsiasi compagnia straniera metterebbe in atto dopo aver inglobato la nostra, potrebbe implicare l’annullamento dei voli intercontinentali Alitalia e una riduzione drastica della flotta da 140 a soli 60 aeromobili, costringendo milioni di passeggeri all’anno a passare per le basi principali del gruppo straniero subentrato; in questo momento quello più accreditato è appunto il colosso francolandese, quindi ipoteticamente nuovi scali intermedi potrebbero essere: Parigi Charles De Gaulle di Air France e Amsterdam Schiphol di KLM.

Un’impostazione del genere isolerebbe sempre di più la Calabria, dato che imporrebbe ai passeggeri in transito uno scalo in più, con tutto ciò che ne consegue: prezzi più alti a causa delle tasse aeroportuali dei vari aeroporti, confusione, stress e preoccupazioni, maggiori rischi di perdere i bagagli e/o le coincidenze lungo il tragitto, maggiori possibilità di non potere avere a bordo posti vicini a parenti o amici. Un americano di origini calabresi, per tornare nella sua terra, deve volare dagli Stati Uniti a Parigi o Amsterdam e da una di queste due città a Roma, per poi scendere a Lamezia o Reggio. Tre voli anziché due, che diventano ben sei anziché quattro considerando un viaggio di andata e ritorno. Inoltre, se la città di provenienza non è servita direttamente dal gruppo francolandese ma rientra nella rete dall’alleata Delta Air Lines, i voli per un viaggio di andata e ritorno diventano addirittura otto, con l’aggiunta di due ulteriori scali. Tampa – New York – Parigi/Amsterdam – Roma – Lamezia (e ritorno) sembra una barzelletta, ma presto potrebbe diventare realtà.

La Calabria deve rispondere a questa minaccia di isolamento prima che sia troppo tardi, e non deve rispondere con nuovi voli low cost ma portando in Calabria le principali compagnie aeree europee full service, capaci di offrire un’alternativa ad Alitalia, Air France e KLM. Volare con Lufthansa da Lamezia Terme o Reggio Calabria a Francoforte (non Hahn, ma Francoforte sul Meno, probabilmente l’aeroporto più importante d’Europa) significa poter raggiungere centinaia di destinazioni in Europa e soprattutto nel mondo con appena due voli, significa spezzare il monopolio Alitalia sui collegamenti del medio e lungo raggio da/per la Calabria, significa compiere quel passo, già compiuto da tanti altri aeroporti italiani, verso la qualità e il prestigio. Vogliamo parlare anche del turismo? Questi nuovi collegamenti diventerebbero il trampolino di lancio definitivo per la nostra regione. La Calabria deve agire in fretta, deve convincere almeno un vero colosso europeo a puntare sul nostro territorio, e questa è una sfida che si può vincere.

Danilo Greco

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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