Dall’UDC una mano per risolvere i problemi sanitari della Calabria

E. D'Alessandro con PF. Casini

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E. D'Alessandro con PF. Casini
E. D'Alessandro con PF. Casini

A margine del congresso provinciale di Cosenza dell’UDC, si registra l’intervento del Responsabile per l’Innovazione e l’Informatizzazione nel Servizio Sanitario Nazionale, Elio D’Alessandro. “Da troppi anni la sanità calabrese vive una condizione di empasse che non sembra produrre effetti diretti e tangibili nei confronti dei nostri corregionali.

Certo, lo sforzo convinto e coraggioso del Governatore Giuseppe Scopelliti, che cerca di porre quotidianamente una direzione precisa al settore della salute pubblica in Calabria, non può certamente ritenersi sufficiente a rimediare da solo allo scempio perpetrato in tutti questi anni.

Ecco perché, con assoluta convinzione, affermo che tocca a tutti noi avere il dovere di partecipare direttamente alla costruzione di una sanità migliore per questa regione. Certo, per fare ciò è necessario avere anche delle responsabilità dirette in ambito sanitario e nelle sfere decisionali degli apparati locali e centrali della Regione.

Ad oggi, però, escluso qualche marginale ma dignitoso ruolo di dirigenza medica e amministrativa, non mi sembra che all’UDC sia richiesto un così diretto impegno nelle decisioni delle politiche sanitarie della nostra Regione. Con questo non voglio appellarmi alla spartizione di poltrone o a chiedere incarichi di sorta per qualcuno, ma offrire semplicemente agli alleati di governo regionale un autentico contributo e un responsabile impegno civile e politico in un campo che non vede purtroppo protagonisti uomini dell’UDC, nonostante le alte professionalità di cui il partito è dotato e nonostante i nostri riconosciuti valori etici”.

Certo, la recente crisi economica e i continui tagli agli enti locali stanno incidendo negativamente sul diritto alla salute dei cittadini del nostro territorio. Ma sono soprattutto gli errori commessi in passato e quelli che bisogna cercare di non commettere in futuro che debbono rientrare nell’agenda della politica calabrese, affinché tutti i partiti possano orientare la futura azione amministrativa e strutturale in favore di una sanità al pari di quella delle altre regioni virtuose del nostro Paese.

“Dobbiamo farlo da subito – rivendica D’Alessandro – perché abbiamo il dovere di ridurre le distanze nette che ci separano vergognosamente dalla dignità di un servizio sanitario meritevole di essere chiamato tale. Ovviamente, per fare ciò e per ridare vigore a questo delicato settore, i rappresentanti calabresi dell’UDC debbono rivendicare con forza alla politica nazionale l’opportunità di ottenere un tempo minimo utile che consenta alla nostra regione, che è tra le più arretrate del Paese, di raggiungere i livelli di assistenza delle regioni centro-settentrionali.

Alla gente di Calabria, che tutti i giorni ci chiede certezze, non dobbiamo solo rispondere con un fiume di parole di buona volontà o di attacchi a questo o a quel colpevole. Questa è una cattiva abitudine che ci distoglie dalla realtà dei fatti, che ci distanzia ancor di più dalla gente che guarda ancora a noi come risolutori dei propri problemi, e conferma le tante diffuse convinzioni che da parte di chi è impegnato nella politica c’è solo tanta confusione, mancanza di progettualità e perseguimento unico dei propri interessi”. Per non parlare del fatto che sullo sfondo di questo quadro vi è ancora oggi, nei confronti dei contribuenti, una mancata chiarezza sulla spesa sanitaria.

“Il mio contributo non vuole essere un’accusa per qualcuno, perché sono consapevole che i sacrifici sono e saranno inevitabili per tutti noi, ma questo non può avvenire ancora -come invece sta accadendo- solo come una soluzione calata dall’alto. Faccio questa considerazione perché non nascondo che sono uno che guarda con sospetto al cosiddetto federalismo sanitario, tanto quanto diffido da una politica di autofinanziamento del settore sanitario in ambito locale”. Ma esiste anche un proposito concreto per tentare di risolvere i problemi della sanità in Calabria.

“Noi dobbiamo diventare protagonisti del nostro futuro. Dobbiamo prenderci la responsabilità di modificare questo andazzo. Dobbiamo essere autori del proprio destino e scrivere la nostra storia con un indirizzo diverso da quello che stiamo scrivendo. Per fare ciò, dobbiamo puntare tutte le nostre capacità umane e professionali sull’innovazione in campo gestionale e organizzativo, dare un’impronta diversa, migliore, ai tanti servizi diffusi sul territorio.

È necessaria la istituzione di un Centro Sanitario di Eccellenza nella nostra regione e una redistribuzione logica ed efficiente delle tante brave professionalità mediche di cui la sanità calabrese è dotata”. Nelle indicazioni di Elio D’Alessandro si registra anche un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia, con la dotazione di strumenti adeguati per poter ritornare ad essere l’avamposto della sanità sul territorio. “Dobbiamo assolutamente abbassare i numeri dell’emigrazione sanitaria che pesano gravemente sul bilancio della nostra Regione – conclude la nota di D’Alessandro – e garantire ai cittadini calabresi tempi di risposta più brevi ai loro bisogni sanitari, nettamente diversi da quelli che oggi offriamo.

Non ci sia la paura di intervenire con fermezza in questo settore, non si rubi ancora ai nostri corregionali la speranza di avere una sanità migliore, non guardiamo agli interessi dei singoli rappresentanti dei territori ma solo al bene della collettività. L’attenzione che dobbiamo rivolgere alla salute pubblica riguarda tutti noi, l’impegno per una Calabria migliore deve appartenere ad ognuno di noi. E l’UDC può garantire tutto ciò. Perché nei suoi valori c’è tutto l’amore per l’altro. E  l’altro siamo noi”.

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Author: Cristina

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