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di Mario Guido
Bisignano come Napoli? La domanda sorge spontanea in tutti coloro che notano cumuli di rifiuti che si vanno accumulando, sempre più, nei pressi dei siti dove sono sistemati i cassonetti che da alcuni giorni, pochi per la verità, sono strapieni per il fatto che non si sa dove portarli, una volta raccolti sui mezzi di trasporto.
Nel mentre la raccolta differenziata, sia pure nella percentuale limitata che si riesce a fare in questo Comune, prosegue regolarmente con il personale addetto che ritira, nei giorni stabiliti, i sacchetti, gli altri rifiuti finiscono ammucchiati negli angoli della cittadina della Valle del Crati e si confondono, malamente, con le poche luminarie natalizie, creando notevole contrasto.
La colpa non è di nessuno, tanto meno della locale Amministrazione Comunale che sta facendo tutti gli sforzi possibili per evitare che, proprio in questi giorni di festa, l’aspetto delle piazze e delle vie del centro storico di Bisignano venga deturpate da cumuli di immondizie.
La ragione di tutto sta nelle difficoltà che il Comune sta incontrando nella ricerca affannosa di una discarica cui conferire i rifiuti.
Pare che le discariche che finora hanno accettato i rifiuti di Bisignano e di altri centri siano, al momento esaurite, o dichiarate non più idonee ad assorbire altri rifiuti. Così le autorità competenti sono quasi alla disperazione e non sanno più a che santo votarsi.
Ed ecco che nel momento della disperazione si ritorna a parlare di termovalorizzatore.
Bisignano, nell’ultimo decennio era stato scelto come sede di un termovalorizzatore che sarebbe dovuto sorgere nell’agglomerato industriale, mai decollato.
La miopia di alcuni ambienti politici e la demagogia di retrogradi ambientalisti ha fatto sì che di termovalorizzatore non si parlasse più e se oggi le strade e le piazze di Bisignano si riempiono di rifiuti sappiamo bene a chi attribuirne la colpa.
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