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Presentato ufficialmente alla comunità sociale gruppo strumentale e vocale “I malatempora”. Quella realizzata nella sala consiliare di Viale della Repubblica non è stata una semplice illustrazione del complesso, formato esclusivamente da musici locali, vale a dire, Eduardo Lepera, Domenico Falcone, Francesco Boccuti, Franco Lepera e Marco Comite. Si è trattato, invece, di una conferenza che ha consentito di parlare della musica come strumento di socializzazione e di crescita.
La tematica è stata trattata da varie angolazioni, grazie alla partecipazione attiva di diverse figure professionali. Il compito di introdurre e coordinare i lavori è toccato al sociologo e giornalista Antonio Iapichino, il quale ha evidenziato la valenza della musica per la crescita sociale e culturale della comunità e del singolo individuo.
Nell’indirizzo di saluto Eduardo Lepera, portavoce del gruppo, ha sottolineato il bisogno di lasciare un’impronta del proprio passaggio. Ha parlato del coraggio di fare le scelte. Di osare il rischio.
“Chi possiede questo coraggio non è più forte o migliore degli altri, ma diventa più consapevole e umile, perché ha conosciuto il prezzo della vita. Per Eduardo Le pera, “il coraggio è avere la forza di osare e andare oltre le proprie paure. Non esiste coraggio senza paura. Il coraggio più importante è quello di essere se stessi, di andare avanti in linea con i propri principi, valori e sogni”. Il sindaco di Crosia, Antonio Russo, ha sottolineato che la presentazione di un nuovo gruppo musicale o di un’associazione culturale indica che c’è vivacità nella cittadina. C’è gente dinamica che stimola anche gli altri a fare di più e meglio. Il Primo cittadino ha parlato, inoltre, dell’importanza di guardare alle proprie origini. Il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Crosia Mirto, Rachele Donnici, ha messo in risalto che la musica regala competenza trasversali. Facendo riferimento ai testi del primo cd de I Malatempora “Il coraggio di osare”, ha fatto notare che alle nuove generazioni non abbiamo regalato un mondo facile. Da qui, la necessità di un maggiore rispetto dell’ambiente e della natura che ci circonda. l’assistente sociale specialista Marianna Andreoli, ha spiegato che la musica è comunicazione, non meno importante di quella visiva, corporea o verbale, in grado di esprimere idee, concetti, emozioni, sentimenti.
“La musica assume un ruolo terapeutico, è un linguaggio universale che può arrivare a tutti e parlare anche al nostro posto. La musica – ha aggiunto la dottoressa Andreoli – raffigura un mezzo capace di integrare le diversità, creare un senso di appartenenza e orientare a progetti di vita”. Il parroco di “San Michele Arcangelo” di Crosia, don Michele Romano, che da tempo sta ospitando il gruppo musicale in alcuni locali parrocchiali, ha lanciato un input, per certi versi provocatorio: “Cambiare il nome del gruppo da Malatempora in Bonatempora. Il sacerdote, inoltre, ha fatto notare il bisogno di avere amore per la terra e rispetto per il creato. La musica diventa un canto che eleva fino a Dio. L’attore e regista Antonio Iapichino, che ha studiato, si è formato e ha lavorato fuori dalla Calabria, ha deciso di rientrare nella sua regione di origine “perché qui non manca nulla”. E ha evidenziato che c’è una leggera inversione di tendenza: “Non mi sento di aver invertito la rotta ma, al contrario mi sento che la rotta stia cambiando”. Ha spiegato che le grandi città non sono più a misura d’uomo.
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