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Interruzione di un servizio pubblico di straordinaria importanza ed utilità. Disagi per operatori del settore e cittadini-utenti. Violazione delle norme che disciplinano il medesimo, con omissioni e ritardi di natura istituzionale. Sono queste le conseguenze di una “anomalia” tutta calabrese, che sta penalizzando, e non poco, le aziende che lavorano nell’ambito del trasporto pubblico non di linea. Il motivo? L’atteggiamento della Regione Calabria che impedisce, di fatto, agli operatori di poter accedere, con i loro passeggeri, in aree importanti del territorio italiano, come il centro storico di Roma.
È per questo motivo che il neo-costituito “Comitato Operatori NCC e Taxi della Sibaritide”, di cui è promotore il signor Luigi Lefosse, titolare della ditta “Lefossetour” con sede legale nella città di Rossano, e che raggruppa i titolari di aziende operanti nel settore della mobilità sull’intero territorio regionale, ha deciso di rendere pubblica la problematica per sollecitare le preposte autorità ad intervenire con celerità. Per motivi di lavoro, saltuariamente, nel corso dell’anno lavorativo i suddetti operatori si recano nella città di Roma, con necessità di accesso in tutta l’area urbana. Per lo svolgimento della loro attività lavorativa hanno finora usufruito di appositi permessi rilasciati dal Comune di Roma.
Nella necessità di adeguarsi alla intervenuta Ordinanza Sindacale in materia di accesso alle aree ZTL e corsie preferenziali, si sono trovati nella impossibilità di inoltrare telematicamente l’istanza tramite la pagina di accreditamento dell’Agenzia per la Mobilità di Roma. Tale impossibilità, è stato loro ufficialmente comunicato, risulta determinata dalla mancata istituzione del ruolo dei conducenti di autoveicoli e natanti di servizi pubblici non di linea da parte di tutte le Camere di Commercio, impedita dalla mancata nomina della apposita Commissione della Regione Calabria. Infatti, la procedura di accreditamento per via informatica richiede, necessariamente, il numero di iscrizione al ruolo istituito presso la Camera di Commercio, impedendo, altrimenti, la possibilità di inoltrare la domanda. Gli operatori hanno dunque presentato istanza cartacea, corredata di tutta la documentazione comprovante la rispettiva posizione ed illustrando i motivi che impedivano loro di iscriversi telematicamente per la registrazione presso l’Agenzia per la Mobilità di Roma. A fronte di ciò, tuttavia, dal medesimo ufficio è stato risposto che tale domanda poteva essere ricevuta solo per via informatica. Allo stato, pertanto, le determinazioni illegittime ed infondate del suddetto ufficio impediscono ogni attività lavorativa alle aziende del settore per i servizi che vengono loro commissionati dalla Calabria verso Roma, poiché l’Agenzia applica erroneamente il dettato normativo vigente in materia.
Cosa chiedono, pertanto, i titolari delle licenze NCC del territorio, i quali, al pari dei loro colleghi di ogni comune d’Italia, hanno diritto di svolgere il proprio servizio verso tutte le città italiane, compresa la Capitale? È semplice: “Una eventuale Ordinanza Sindacale – spiega il promotore del Comitato, Luigi Lefosse – può legittimamente disciplinare l’accesso alle aree protette del centro storico, senza però, pretestuosamente, impedire lo svolgimento del suddetto servizio pubblico.
Gli operatori della Sibaritide, e più in generale di tutta la Calabria, in possesso di tutte le autorizzazioni e licenze previste per il settore NCC, si vedono, oggi, impediti di poter svolgere i trasporti per la Capitale a causa del disservizio causato dalla Regione Calabria. Chiediamo pertanto alla stessa Regione Calabria, a nome dell’intera categoria, di nominare nel più breve tempo possibile l’apposita Commissione preposta agli adempimenti in materia e, nel frattempo, di farsi carico presso le competenti autorità romane affinché venga concessa una deroga agli operatori che si trovano attualmente in queste condizioni”.
Comitato Operatori NCC e Taxi della Sibaritide
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