Questo post é stato letto 26710 volte!
I Verdi Ecologisti e Civici (Verdi Europei) hanno fatta propria la considerazione tecnico-scientifica del Naturalista Alessandro Verta, riguardo alle potature del verde urbano nella Città Bruzia.
Verta fa anche esplicito riferimento alla replica dell’Assessore comunale Carmine Vizza sulle cosiddette “potature selvagge”, lamentate dalla LIPU, che – secondo il nostro interlocutore – merita alcune precisazioni. Spesso – afferma Alessandro Verta – si confonde la professionalità degli operai forestali, con quella dei giardinieri cui prioritariamente è affidato il compito della potatura.
A parte qualche spalcatura sui pini, che è ben altra cosa, o tagli in cedui di faggio e castagno, gli operai forestali non hanno mai avuto durante il loro lavoro la possibilità di effettuare potature su platani, aceri negundi, ligustri, pruni, alberi di giuda, ibiscus e così via. Questo anche perché in natura – precisa Verta – dove essi operano è difficile se non impossibile incontrare alberi ornamentali come quelli che vegetano nella nostra Città, dei quali occorre conoscere sia la loro ecologia che il loro portamento, importantissimi ambedue, per potere effettuare una mirata ed utile potatura.
Lei –rileva Verta, richiamando l’attenzione dell’assessore Vizza – ha definito “intensa” l’opera di potatura e non ha sbagliato. L’errore risiede proprio in una potatura pesante che alla fine si è rilevata un cattivo intervento e che ha deturpato irreparabilmente la forma naturale di alcune piante,aprendo la via alla possibile penetrazione di funghi patogeni che possono determinare cancri, tracheomicosi, gommosi, ecc. Non è assolutamente vero che “Sono stati così arginati i fenomeni di malattie riscontrate nel corso degli interventi, tagliando di più o di meno in funzione dei diversi casi “.
E, poi,solo tagliando ? E il resto? Come disinfezione, chiusura delle ferite,ecc ? I suoi tecnici “specializzati” – riferendosi all’assessore Vizza – queste cose le sanno. Come sapranno tra l’altro che la potatura effettuata sui platani, molto sensibili al cancro colorato (Ceratocystis fimbriata f.sp. platani) di diametro superiore ai10 cm , ai sensi della Circolare applicativa del Ministero per le Politiche Agricole
(D.M. 17 aprile 1998), non solo va autorizzata dal Servizio Fitosanitario, ma addirittura,dev’essere seguita dalla disinfezione delle ferite apportate con l’applicazione di fungicidi a base di tiofanato metile, ricoprendole poi con mastice.
E’ inutile precisare – prosegue Verta – che i diametri di potatura hanno riguardato parti legnose ampiamente superiori ai 10 cm. Addirittura è previsto che nel passaggio da un platano all’altro gli attrezzi utilizzati per la potatura devono essere sempre disinfettati con sali quaternari di ammonio all´1% o con ipoclorito di sodio oppure con alcool etilico al 60%. Su come effettuare la migliore potatura – informa ancora Verta – è sufficiente consultare i manuali di tecnica sulla materia, ma, in ogni caso,la migliore potatura…è quella che non si vede.
Potare un albero – sostiene convinto Verta – non è doverlo drasticamente modificare nel suo portamento e purtroppo in questo caso su molte piante non sono stati lasciati nemmeno i rami secondari. Non può valere la regola di chi più taglia è più bravo, quando una minima conoscenza della tecnica di potatura dovrebbe portare a fare l’esatto contrario.
Ne possono passare pretestuose richieste del tipo:”La melata sporca la macchina, le radici possono fare danni, il fogliame ci toglie luce,così ringiovaniamo la pianta, e non cadono troppe foglie ecc.”
Da ultimo. Anche per potare un albero serve esperienza e competenza e l’auspicio è che talune pratiche devastanti sulle piante non si abbiano a ripetere, nell’esclusivo interesse non solo dell’estetica della Città ma soprattutto della qualità ambientale e della vivibilità dell’area urbana…!
Questo post é stato letto 26710 volte!