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Tornano, dopo la pausa pasquale, gli appuntamenti con MORE FRIDAYS – I venerdì della scena contemporanea, la rassegna diretta e organizzata da Scena Verticale presso il Teatro Morelli di Cosenza. Venerdì 13 aprile, alle ore 21, sarà la volta di Tre studi per una crocifissione di Danio Manfredini.
Tre studi per una crocifissione è uno degli spettacoli più emozionanti del teatro italiano contemporaneo, messo in scena da un maestro indiscusso del nostro tempo.
Un omaggio al pittore Francis Bacon, un assolo composto da tre pezzi, che sono altrettanti ritratti di figure del nostro oggi, derelitti che in piccola o grande misura ci rispecchiano: un paziente psichiatrico per raccontare la dimensione della solitudine e dell’isolamento, un transessuale (ispirato a Un anno con tredici lune di Fassbinder) per esprimere «il bisogno d’amore e di calore che tutti abbiamo», un clandestino (“rubato” a La notte poco prima della foresta di Koltès) per raccogliere il senso di esclusione e di estraneità. Una partitura di straziante precisione fatta di gesti, parole e azioni dove «il vero crocifisso è l’attore che accetta di attraversare queste tre passioni». Non spreca parole, Manfredini. Sa che il teatro è «esperienza che si ripete ma non si consuma, uguale e diversa», difficile da descrivere, fondamentale da vivere. Per chi lo fa e chi lo guarda.
Danio Manfredini, formatosi con l’argentino César Brie, da oltre trent’anni lavora all’interno dei centri sociali, portando avanti l’idea di un teatro capace di comunicare, ma anche e soprattutto di denunciare i problemi di chi si sente in qualche misura “diverso”, “sconfitto” e isolato dal mondo. Molti suoi lavori teatrali prendono spunto dalla pittura, che Manfredini insegna in un ospedale psichiatrico di Milano. Vincitore per ben tre volte del Premio UBU, occupa un posto speciale sulla scena italiana, dove ha seminato pochi, ma indimenticabili spettacoli, lungo traiettorie eccentriche, solitarie, rigorosissime. Per molti un maestro, per quasi tutti un punto di riferimento.
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