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Il Consiglio Regionale Calabrese ha approvato la proposta dei Presidenti Scopelliti e Talarico sui tagli ai costi della casta politica: la montagna ha partorito il topolino, inflessibili ed autoritari nel tagliare le necessitò di malati e bisognosi, larghi e compiacenti con se stessi, disponibili a rinunciare solo ad una minima parte del superfluo.
È stata elargita l’elemosina a tutti noi mendicanti cittadini ed appare evidente che è stato fatto più per apparenza che per convinzione.
Per il momento siamo solo alle intenzioni, concretamente ci vorrà ancora tempo e per altre riduzioni addirittura la prossima legislatura, non c’è fretta.
Se ancora ce ne fosse bisogno è la dimostrazione di una rappresentanza Istituzionale forte con i deboli e debole con i forti, è la deriva di una certa politica fine a se stessa che stenta o addirittura si rifiuta di farsi carico di necessità ed aspettative e che invece difende il proprio status di classe dominante e prevaricatrice.
La Calabria viene tagliata da ogni dove, dal Governo, dai Ministeri, dalla Commissione Europea e soprattutto dalle sue massime espressioni democratiche Consiglio e Giunta Regionale.
Il sentimento di impotenza e rassegnazione aleggia e si diffonde ad alimentare una sudditanza che sempre più nei fatti manifesta indifferenza e distacco dalle Istituzioni.
Nello stesso tempo però un sospetto s’insinua; ma i calabresi hanno vissuto e vivono da nababbi? La loro esistenza si è forse consumata nel benessere assoluto e lontani da ogni sacrificio e difficoltà?
Dicono che i tempi delle vacche grasse siano finiti e che soldi non ce ne sono più!!!
Ma chi li ha visti questi maledetti soldi???
Non sono forse i Calabresi in giro per il mondo per guadagnarsi il pane?
Non sono i figli di questa terra che per avere un futuro sono stati e continuano ad essere sradicati e strappati dai loro affetti più cari?
Non sono forse i calabresi che pur di vedere la luce negli occhi dei propri cari, anche solo per qualche mese o pochi giorni, si sono indebitati per affrontare i viaggi della speranza?
Ed oggi, cosa devono restituire di ciò che non hanno avuto???
Se la politica ed i politici tutto ciò non vedono ne sentono è davvero triste e sconsolante ed amara è la considerazione: solo potere per il potere.
Suole dirsi che al peggio non c’è mai fine, è pur vero però che è sempre il momento di ravvedersi; in questo confidiamo, la politica e le Istituzioni devono fare di più e meglio guardando meno se stessi e maggiormente i cittadini.
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