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Prosegue l’impegno della Provincia di Cosenza nel contrasto al gioco d’azzardo patologico. Entro il mese di novembre, infatti, sarà attivato un Numero Verde al quale potranno rivolgersi tutti coloro che hanno direttamente problemi con il fenomeno del gioco d’azzardo o che ne subiscono gli effetti per ragioni diverse.
Il numero verde potrà anche essere utilizzato per raccogliere suggerimenti e proposte da parte di chi può offrire il proprio contributo per arginare il fenomeno. Sempre nel mese di novembre avrà inizio il ciclo di 15 incontri di sensibilizzazione da tenersi in altrettanti istituti scolastici superiori della provincia.
Questo è quanto è emerso, a livello operativo, dal secondo incontro tra i rappresentanti delle Istituzioni a diverso titolo interessate dalla problematica delle ludopatie svoltosi questa mattina presso la sala-giunta della Provincia di Cosenza.
Al tavolo tecnico convocato dal Vice Presidente della Provincia di Cosenza Mimmo Bevacqua anche nella sua veste di assessore provinciale alle politiche sociali, hanno preso parte la Dott.ssa Altimari in rappresentanza del Prefetto, il vice-questore Lanzaro, il maresciallo Parrilla per la Guardia di Finanza ed il tenente Fontanella per l’Arma dei Carabinieri, Monsignor Galantino Vescovo della Diocesi di Cassano oltre ai delegati delle Diocesi di Cosenza-Bisignano, Rossano-Cariati, Lungro, la dott.ssa Gaudio per l’U.S.P.
“L’incontro – ha spiegato il Vice Presidente Bevacqua- rientra tra le attività dell’Intervento Sperimentale per l’attivazione di percorsi a sostegno dei giocatori d’azzardo patologici e delle loro famiglie promosso dalla Provincia di Cosenza e riguarda la realizzazione di una serie di azioni finalizzate ad informare e sensibilizzare la comunità locale, ed in particolare gli adolescenti, sul gioco d’azzardo patologico (GAP) e a sostenere chi ne è già dipendente e le famiglie di appartenenza”.
Tutti i partecipanti all’incontro hanno espresso soddisfazione per le modalità di lavoro che il tavolo interistituzionale si è dato, anche perché questa è una delle poche esperienze di questo tipo fra quelle attive a livello nazionale.
Fra le prime interessanti proposte, è emerso che le linee programmatiche debbano agire e tentare di incidere sia su un piano locale e particolare (aiuto ai giocatori ed alle loro famiglie) sia in un ambito globale (contrasto alle lobbies ed alle politiche di chi specula sul gioco patologico).
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