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Sarà presentato domani mercoledì 20 aprile alle ore 18.00, nell’ambito degli incontri con l’autore organizzati dalla libreria Ub!k di Cosenza, il volume di Giuseppe Baldessarro e Manuela Iatì, Avvelenati, pubblicato da Città del Sole Edizioni. Insieme agli autori interverranno il giornalista Arcangelo Badolati e il sostituto procuratore della DDA di Catanzaro Vincenzo Luberto.
Un’intricata storia di traffici di rifiuti che vede insieme faccendieri, servizi segreti, politici, ‘ndrangheta, ma anche investigatori e magistrati che lottano per una verità che stenta a venire a galla. Una storia non di fantasia, ma tristemente reale, che viene raccontata nel libro “Avvelenati”. Avvelenata è la verità, avvelenata è l’informazione e avvelenati sono, purtroppo, i tanti cittadini che vivono su territori usati come pattumiere da uomini senza coscienza.
Tornata prepotentemente alla ribalta con le rivelazioni del pentito Fonti, nel settembre 2009, poi clamorosamente smentito dalle successive investigazioni, l’indagine sulle navi dei veleni è ben lontana da essere chiusa. Inquietanti interrogativi rimangono aperti, molte sono le piste scandagliate dall’inchiesta dei due giornalisti calabresi che ricompone le tessere di un mosaico dalle molte zone d’ombra, che sembrano quasi costruite ad arte.
Una storia densa di depistaggi, dichiarazioni di pentiti che non trovano adeguati riscontri, indagini di molte procure e di commissioni parlamentari. Un’inchiesta vecchio stile che incontra sul suo percorso morti misteriose e senza colpevoli, come quella del capitano di Marina Natale De Grazia, dei giornalisti Ilaria Alpi e Milan Hrovatin, ma anche la strage di Ustica e il Centro Enea di Rotondella, e una lunga serie di personaggi di dubbia fama che ricompaiono puntualmente negli snodi focali di questa lunga storia.
Il ritrovamento del relitto di Cetraro ha riacceso i riflettori sull’intera vicenda, ma in realtà è dallo spiaggiamento della Jolly Rosso ad Amantea nel 1990 che si parla di affondamenti sospetti davanti alle coste calabresi, e di interramenti di fusti nelle montagne della regione, in particolare nella vallata del fiume Oliva. Le indagini sono tuttora in corso e il libro di Iatì e Baldessarro è un’utile bussola per orientarsi e comprendere, un libro onesto e documentato, che non abbraccia nessuna ipotesi in particolare, ma le analizza tutte, nella convinzione che, qualsiasi sia, “questa storia deve essere raccontata perché uccide la nostra gente”.
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