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Ieri mattina, subito dopo aver partecipato al forum politico negli studi di Radio Ciroma, insieme ad alcuni giornalisti ed agli altri candidati a Sindaco, l’architetto Mario Occhiuto si è recato presso la sede della Cgil per incontrare il segretario generale Giovanni Donato.
La visita si è svolta all’insegna del dialogo e del confronto, per una conoscenza improntata alla massima cordialità e priva di pregiudizi derivanti da eventuali distanze ideologiche. L’aspirante primo cittadino si è complimentato innanzitutto per la qualità del documento del sindacato, “Ripensare la città”, scritto a un mese dalle Amministrative e rivolto appunto ai sette nomi che sono candidati al governo locale: “Vi ringrazio per la disponibilità e per il documento che – ha detto Occhiuto – ho trovato di una precisione disarmante”.
Giovanni Donato ha così avviato la discussione, relativa, fra l’altro, al Protocollo sulla legalità, al monitoraggio sugli appalti, alla sicurezza sul lavoro ed al rispetto dei contratti. Il segretario generale della Cgil di Cosenza ha esposto la propria posizione a favore di un’urbanistica a crescita zero ed ha indirizzato l’attenzione verso la Multiservizi e le Cooperative di tipo A e B proponendo in particolare per queste ultime il passaggio ad un Ente regionale che possa garantirne la stabilità.
Diversi i punti sui quali Donato ed Occhiuto si sono trovati d’accordo, come ad esempio la necessità di spazi per il progresso, il diritto al lavoro, il diritto alla casa, il diritto alla salute come diritti primari da salvaguardare. Accanto alle convergenze, nel corso dell’appuntamento sono emersi anche punti di divergenza sui quali sviluppare il dibattito anche in futuro. In particolare, Donato ha sottolineato la necessità della gestione pubblica dei beni comuni come l’acqua. Occhiuto si è detto favorevole alla gestione affidata ai privati, fermo restando che questo tipo di beni rimangano pubblici.
“Al di là delle rispettive posizioni di area – ha sottolineato Mario Occhiuto – mi piace richiamare le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in merito al necessario confronto sulle idee e sulle proposte che si avanzano specialmente in ambito amministrativo, cose che trascendono dall’appartenenza partitica. La gente oggi chiede perlopiù che il Comune svolga le funzioni ordinarie, come quelle della raccolta rifiuti ad esempio.
Ecco, sull’argomento della raccolta differenziata – ha proseguito l’architetto – credo si debba puntare sia sul senso civico sia sulla detassazione, favorendo le fasce deboli”. Mario Occhiuto si è poi soffermato sulle “buone pratiche urbane” che, con il Patto di Stabilità, possono modificare la mentalità clientelare di un luogo, basandosi su principi come la partecipazione e la sinergia fra persone, con chiaro riferimento agli oltre mille dipendenti della casa municipale che dovranno ricevere dei nuovi stimoli: “La prima cosa che farò in termini di governance – ha aggiunto – sarà all’insegna di questo incipit, creare un nucleo energico di gente motivata”.
Riguardo invece alla preoccupazione di Giovanni Donato su ulteriori costruzioni selvagge all’insegna del motto che “solo perché arrivano i soldi si deve costruire”, Occhiuto ha rassicurato: “Le norme vanno applicate secondo il principio della sostenibilità e tutelando le generazioni future – questa la sua visione – Spesso si è pensato allo sviluppo del territorio come ad un saccheggio, senza progetti strutturali adeguati”.
Da qui, un approfondito discorso sulla posizione di Occhiuto sulla metropolitana leggera (“è necessario appaltarla per non perdere i 160 milioni di euro di finanziamenti approvati”), sulla rottamazione degli edifici (“Gli strumenti disponibili in Urbanistica ci consentono di dare alle persone edifici di maggiore qualità”), sulle “porte” d’ingresso alla città che offriranno elementi attrattori, di riconoscibilità e dunque di identità, specificando nel dettaglio la trasformazione di via Popilia e degli altri quartieri popolari: “Dobbiamo rifare di questa città una città viva, perché oggi non ha centralità, è diventata periferia”. Infine, alla domanda sul problema dell’accampamento Rom, Mario Occhiuto ha precisato che la questione viene affrontata nel suo programma amministrativo laddove si parla di Cosenza come città solidale e accogliente.
Giovanni Donato in conclusione ha valutato l’incontro come “un incontro serio e senza ipocrisia, senza cioè nascondere le differenze esistenti ma prendendo atto dei tanti punti in comune, come la legalizzazione degli appalti”. Dal canto suo, il candidato a Sindaco Mario Occhiuto ha ringraziato ancora una volta per l’ospitalità e si è detto aperto ad ulteriori colloqui sui temi cittadini.
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