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Nei giorni scorsi, durante l’incontro tenutosi nella sede Provinciale il Commissario Raffaele Papa, alla presenza del Dirigente Regionale Eugenio Massa Gallerano e del Dirigente Provinciale Francesco Napolitano, ha nominato:
Gabriele Rizzuti di Celico (Cs), classe 1976 Economista Ambientale ed Imprenditore Agricolo, Responsabile Provinciale dell’Agricoltura, il quale ha dichiarato:
“Il settore agricolo delle nostre zone attraversa un non facile momento, molto c’è da fare, in particolare la crisi della pataticoltura attanaglia sempre più l’altopiano silano. Il tutto è imputato alla famigerata calamità del 2009, poiché nella metà di ottobre dello stesso anno si verificarono delle nevicate eccezionali che non permisero la raccolta delle patate bloccando,di fatto, l’economia del territorio.
Facendo un breve excursus storico, la vecchia giunta Loiero in previsione di bilancio del 2010, inserì un importo massimo di euro 4.000.000,00 per far fronte ai danni provocati al settore agricolo dagli eventi calamitosi. Tale cifra doveva essere erogata a titolo di anticipazione a valere sulle risorse allocate all’ UPB 22/04/08 (capitolo 5125201) come evidenziato sul BURC.
Successivamente, nell’aprile del 2010, il ministero delle politiche agricole confermava e decretava lo stato di calamità come riportato sul G.U. n°112 del 15/05/2010. Dichiarata l’esistenza del carattere di eccezionalità si stilò una lista di comuni oggetto di calamità. Inoltre fu poi stanziata una cifra intorno ai 700.000,00 euro, assegnata ai pataticoltori nel giugno scorso, ma tale cifra risulta essere irrisoria in quanto è pari solo al 20% del danno stimato. L’attuale assessore all’agricoltura, dott. Michele Trematerra, in diverse occasioni s’impegnava a trovare le risorse finanziarie per far fronte all’evento, ma a tutt’oggi niente di fatto.
Vorrei ricordare che la maggior parte della popolazione dell’Altopiano Silano vive di agricoltura (pataticoltura) e che con sacrificio hanno, nonostante tutto, affrontato nuove annate agrarie con impegni verso le banche e adesso si trovano sull’orlo del baratro. Trascorsi circa due anni gli animi sono esasperati e gli agricoltori, stanchi delle promesse non mantenute, sono sul piede di guerra. Così mentre Scopelliti celebra se stesso il I ottobre, un settore trainante dell’economia cosentina è in piena crisi. E’ probabile che nello stesso mese di ottobre i calamitati scenderanno in piazza per manifestare il loro disappunto e nello stesso tempo per essere ascoltati dalle istituzioni perché si aspettano un intervento immediato dalla Regione.”
Mimmo Leonetti di San Vincenzo la Costa (Cs), Responsabile Provinciale per il Settore Giustizia;
Nell’ultima tornata dei lavori del mese di marzo dell’ MPA tenutasi a Roma Palazzo Chigi, su proposta del Vice Segretario Nazionale Orlandino Greco venne costituito il Dipartimento della Giustizia composto da quattro commissioni ed un osservatorio così divisi:
1° Commissione Assetto Costituzionale della Giustizia; 2° Commissione Giustizia Penale; 3° Commissione Giustizia Civile; 4° Commissione Giustizia Amministrativa e Contabile; e L’Osservatorio della tutela dei Consumatori. Capo del Dipartimento è lo stesso tecnico Leonetti il quale provvederà alla nomina dei relativi Presidenti.
Si fa sempre più necessaria la riforma della Giustizia, onde garantire al cittadino un processo giusto.
a) rivedere la norma Costituzionale sull’obbligatorietà dell’azione penale;
b) separazione delle carriere;
c) l’inasprimento della legge sulla responsabilità civile dei Magistrati;
d) modifica dell’Art. 406 codice di procedura penale in materia di proroghe per le indagini preliminari.
Questo ed altro sarà oggetto di lavoro del Dipartimento che presenterà un disegno di Legge al fine di orientare il Governo sul tema della Giustizia così come fece Zaleuco di Locri che raccolse l’insoddisfazione della Gente comune nei confronti dell’incertezza dell’interpretazione e dell’amministrazione della Legge da parte dei Magistrati.
Il Commissario Raffaele Papa ha sottolineato l’importanza dell’incessante azione di ramificazione e presenza effettiva sul territorio di persone libere e disposte a tutto pur di dare un volto nuovo ad una terra martoriata da una politica clientelare.
Ha rimarcato, inoltre, la necessità di superare e vincere il sentimento di impotenza e rassegnazione che aleggia e si diffonde ad alimentare una sudditanza che sempre più nei fatti manifesta indifferenza e distacco dalle Istituzioni le quali devono fare di più e meglio guardando meno se stessi e maggiormente i cittadini.
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