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Dov’era l’ombra, ora c’è desolazione e cenere; l’ode di Pascoliana memoria riaffiora dai fanciulleschi ricordi e muove l’animo alla tristezza nel vedere che paesaggi alberati e verdeggianti diventano terre bruciate coperte di fuliggine.
Ma la terra non brucia, produrre ciò che l’animo e l’intelligenza umana porta con sé, ed oggi è poca cosa, ingordigia e sopraffazione.
I nostri Monti ormai ben conoscono l’acqua del mare ma ciò non basta, appaiono scarni e spogli, scheletri privi di palpito, emozioni e vita, come coloro che tali li rendono; colpevoli mani che spargono grigiore e morte.
Manipoli di criminali, terroristi della natura che la cosiddetta società bene e civile non riesce, non sa o non vuole arginare, individuare, colpire.
La politica non c’è, ma ci siamo tutti; è la coscienza ed immagine collettiva ad esserne intaccata e segnata, non per sempre, ma almeno fino a quando non sapremo rimediare e rendere ciò che al bello e al naturale è stato tolto.
Fra venti, trenta o cinquantanni sarà forse possibile rivedere ciò che qualche ora di bruciante pazzia ha distrutto e rubato alla natura ed alla nostra esistenza.
Nessuna pietà per i gretti, meschini, vigliacchi con la fiamma in mano, concorriamo tutti alla loro scoperta, volendo e vigilando si può; non è solo un diritto ma un dovere di ognuno.
Sollecitiamo chi ha responsabilità ad interventi concreti di salvaguardia e prevenzione, ad installare videocamere per monitorare il territorio a rischio, a predisporre vasche di raccolta acque piovane da utilizzare in zone poco accessibili al soccorso, ad azioni di coinvolgimento degli abitanti.
Interventi semplici, poco costosi per ridare ad ogni uomo la consapevolezza perduta: il non rispetto della natura e del mondo è il disprezzo della vita.
Ritornando a Giovanni Pascoli, anche noi possiamo affermare “Or vedo era pur grande!”
Ma se ognuno non deciderà di assumerne personale impegno, nulla potrà evitarci di piangere come la “capinera che cerca il nido e che non troverà”, lei ingiustamente ed incolpevole, noi tutti invece colpevoli e responsabili perché vinti dall’indifferenza e dal menefreghismo.
Buon Ferragosto.
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