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20 ottobre – 15 Novembre 2012
Francomà. Opere recenti
inaugurazione ore 19.00
Corso Bernardino Telesio 187 Cosenza
Info: 339 5028498
Sono passati solo cinque mesi dal successo di Dis-intossicazione. L’altalena dello sciamano – la straordinaria mostra personale dell’artista Francomà tenutasi a Lamezia Terme lo scorso maggio 2012 negli spazi espositivi della galleria Pramanttha Arte – che già la pittura del maestro torna a farsi sentire e vedere. Con nuove tele, nuove vibrazioni, nuove storie e, soprattutto, nuove intriganti figure.
Questa volta a Cosenza, con una personale dall’unico titolo possibile: Francomà. Opere recenti. Organizzata dalla Trand Line Gallery di Dora Marano e patrocinata dal Comune di Cosenza nell’ambito del progetto Temporary Stores, la mostra inaugura il prossimo 20 ottobre alle ore 19 in Corso Bernardino Telesio 187 e resterà aperta fino al 15 novembre prossimo.
Francomà. Opere recenti oppure Il frangente della bocca aperta.
di Maria Rosaria Gallo
«Per chi ama e conosce Francomà, visitare una sua mostra dal titolo Opere recenti equivale a soddisfare alcune domande fondamentali: a quali forme e combinazioni avrà dato ancora esistenza assecondando i suoi desideri? Fino a che punto si sarà spinto il suo infaticabile gioco creativo? Di quali pudori, costumi o maniere oserà questa volta beffarsi? In quali ludiche, oscene e capricciose vicende saranno indaffarate le divinità del suo olimpo pittorico? Quali avventurose imprese mentali animeranno quei tracciati di linee viventi e quegli agglomerati di materia vibrante? Quale idea di sorriso, di sguardo, di smorfia, di storia, di caricatura – solcata dal gesto maestro – attende nel quadro i miei occhi per pullulare sorniona nei campi minati del sentimento?
Allegorie, metafore, ritratti e racconti sono gli intrugli espressivi che l’artista utilizza per liberare il suo sottile incantesimo. Allora ci sarà un momento in cui l’osservatore, trovandosi difronte al quadro, percepirà come l’assalto di un dubbio interiore; vivrà il trasalire di un turbamento e, sbirciando sorpreso nelle trame spesse della pittura, vedrà delinearsi incontenibile il riflesso del suo sentire. Vedrà emergere sfavillante l’apparizione della sua più intima e primordiale essenza. Sarà involontariamente rapito da sé stesso e si scoprirà, suo malgrado, sguardo animante dell’opera.
L’incontro con l’opera di Francomà è sempre un rinnovato e inatteso frangente. Un momento di blocco solenne. Un attimo di sospensione totale. Un’ondata impetuosa di sensazioni, pensieri e pulsioni capace di provocare l’improvvisa rottura dell’ordinario fluire del vivere. Capace di aprire lo spazio di un tempo immediato e istantaneo: il tempo incantato dello stupore, lo spazio irrinunciabile dell’esperienza estetica. Quell’esperienza insolente e bizzarra – offerta dal quadro quando è opera d’arte – in cui la forza disvelatrice della pittura indebolisce parole e concetti, sospende i muscoli del volto e produce una crepa visibile nell’esistenza: il frangente della bocca aperta.
Francomà – incontenibile vulcano creativo, fuori dai tempi e dalle tendenze, fedele a sé stesso e ai suoi desideri, grande narratore del suo tempo, per sempre pittore-sciamano – è uno di quegli artisti che attraverso il suo lavoro e la sua esistenza testimoniano un senso eterno e sempre attuale dell’arte.
Un artista di cui si può dire ciò che Charles Baudelaire scrisse nella raccolta di saggi intitolata Il pittore della vita moderna, pubblicata su Le Figaro nel 1863, delineando la figura dell’artista: “l’artista è un uomo del mondo intero, che comprende il mondo e le ragioni misteriose e legittime di tutte le sue usanze” (…) “cittadino spirituale dell’universo” (…) “la curiosità costituisce il punto di partenza del suo genio”».
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