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Al via a Cosenza mostra fotografica collettiva dal titolo “Percorsi”.
Si terranno tutti nel centro storico di Cosenza gli appuntamenti della rassegna culturale , “Per le antiche strade” ideata da Daniela De Pietro e Ercole Scorza il cui appuntamento dal titolo “Percorsi “ , inaugurato lo scorso 26 Giugno , vede cinque artisti fotografi cosentini proporre i loro sei scatti tematici, fino al 25 Luglio presso il chiostro del convento di San Domenico ( ex Distretto Militare) di Cosenza. Tra loro anche una professionista Daniela Renda, che insieme a Giuseppe Greco, Giuseppe De Marco, Eliseo sposato e la giovanissima e promettentissima Giulia Brancato, attendono il visitatore che potrà godere gratuitamente di un percorso attraverso la luce e i suoi diversi percorsi.
Parla delle fasi di uno spettacolo , la luce catturata da Daniela Renda, che come modella ha la ballerina professionista Mary Garrett. Fatica, preparazione, successo, le tappe di una “ Etoile “, ad amplificare l’effetto dell’immagine anche le scarpette da ballo , appese alle fotografie, della stessa Garrett .
Ha la forza del colore e delle sue sorprendenti variazioni cromatiche il percorso di Giuseppe Greco ,sia quando ritrae il casuale e singolare accostamento di cassette postali dietro una inferriata , che quando intrappola quelli della natura stessa che si sbizzarrisce in fiori ed insetti. Parte così un percorso di “cattura creazione” che genera scatti autostradali, che sono la sintesi tra l’azione dell’uomo e la ” semplice complessità” della natura e che come degli ologrammi si compongono sotto gli occhi estasiati dell’attento visitatore. In definitiva la sua luce pare voglia suggerire spontaneamente una domanda: Cosa sarebbe il mondo senza colore?.
Giuseppe De Marco nei suoi scatti approfondisce invece il linguaggio semiotico delle mani, e se è vero che per un pittore ,una delle difficoltà più insormontabili è dare espressione proprio alle mani, De Marco vi riesce , giocando tra l’apparente oblio del bianco e nero e la vitalità del colore ,proponendo quelle affettuose, rassegnate, mistiche, provate, dei suoi viaggi vicini e lontani .
La libertà dell’animo e non solo tra le catture di Eliseo Sposato, che ha nelle nuvole la sua massima espressione , riproponendole come fa nella narrativa lo scrittore sanpietrese Aldo Mazza, come silenziose testimoni di una libertà inafferrabile e per tanto elezione dello spirito.
Lo studio del movimento anima invece i sei scatti di Giulia Brancato , che alla luce dei suoi diciassette anni, fa suo il concetto di “sogni animati”, nelle sue opere frazioni di città come ricordi sfuggenti, alienabili figure dei sogni , pronti ad essere fruiti, prima che l’attimo successivo li porti via cancellandoli forse per sempre, al suo obiettivo l’arduo compito di fissarli anche in movimento.
Il tutto in un contesto , quello del chiostro del convento di San Domenico , che porta il visitatore ad azzerare le sue percezioni sensoriali pronto a raccoglie ciò che gli artisti suggeriscono, sperimentano, un vero passo verso l’oltre.
Da ricordare nello stesso chiostro , qualche mese fa, la personale di uno degli ideatori di “Per le antiche strade”, Ercole Scorza che pare ancora aleggiare per gli ambienti segnando il percorso comune dei cinque artisti cosentini pronti ad arricchire gratuitamente come gratuito è l’ingresso alla mostra i visitatori, proponendo positive evoluzioni e profittevoli cambiamenti.
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