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Finalmente vediamo lunghi tratti di strade discretamente percorribili, il cittadino automobilista può transitare senza pericolosi zig zag per evitare buche e deformazioni del manto stradale, causati da incuria ed abbandono.
Ma cosa è successo? Vuoi vedere che la politica e relative istituzioni colpiti da improvviso slancio caritatevole, benefattore ed elargitore collettivo han deciso di incontrare le esigenze dei propri amministrati e provare a soddisfarle ???
Calma e sangue freddo … nessuna illusione, niente di tutto ciò.
È semplicemente il GIRO D’ITALIA che passa … meno male !!! e rendiamo grazie; almeno in queste occasioni la plebe riesce ad ottenere qualche briciola che cade dalla lauta mensa dei nostri Governanti, denaro pubblico speso in mille rivoli sconosciuti ed in qualche canale sotterraneo.
La realtà dei nostri territori è purtroppo questa: a farla da padrone sono la kermesse, il rumore, la bella figura, l’appariscente, le passerelle ed altro ancora del mondo scenico, che aprono ogni porta e forziere.
Non si interviene su strade, cunette e marciapiedi per la sicurezza ed il rispetto di chi li frequenta giorno dopo giorno, né per offrire all’industria del turismo unica risorsa un territorio bello, pulito e curato, né semplicemente per decoro e senso civico.
A “caval donato non si guarda in bocca”, si dice, ma ci si dimentica che nulla è regalato e tutto costa ai comuni mortali non usi a frequentare le alte ed affrescate stanze, e quei soldi li paghiamo tutti.
Quante macchine operatrici e “quanto personale stradale all’opera” per onorare al meglio la manifestazione ciclistica.
Ma nonostante tutto, gli interventi non bastano a coprire seppur temporaneamente le inefficienze e le brutture causati da sommarie e grossolane gestioni di luoghi e spazi pubblici.
In alcuni tratti e luoghi del territorio vien voglia di gridare e scrivere a caratteri cubitali evidenti e luminosi: la bruttezza è qua!
Il peggio è che siamo così abituati che neanche ce ne accorgiamo, tanto fa parte di un certo modo di essere, specie lungo le strade e nei pressi di alcune aree urbane e periferiche, candidate tra l’atro, quali centri di eccellenza turistica.
Non speriamo che facciano di più e meglio, è tempo perso; confidiamo invece nella consapevolezza di ognuno per il degrado in cui versano luoghi naturalmente belli e per la deriva della rappresentanza politica che ha perduto principi ed idealità.
Intanto, meno male che il Giro c’è…, è una corsa entusiasmante che merita, ma forse i cittadini meritano di più.
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