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Non è voluto mancare proprio nessuno in Piazza dei Bruzi a Cosenza per la più grande maximungitura pubblica mai realizzata in Calabria e che si è svolta in contemporanea in altre dodici piazze italiane. Tutti a richiede un latte con nome, storia, traccia e identità. Presenti testimonial di eccezione e nessuno di loro si è sottratto al rito della mungitura ma che anzi hanno accettato di buon grado di compiere, sottolineando un gesto tanto antico che ogni giorno gli allevatori eseguono per portare sulle tavole una produzione sana, genuina e di qualità elemento essenziale per l’alimentazione che fa bene a tutti, anche alle future mamme. Ad alternarsi alla cura della stalla e alla mungitura sono stati molti ad iniziare dal presidente della Regione Mario Oliverio che ha riconosciuto la straordinaria importanza dell’evento sottolineando “l’occhio lungo” di Coldiretti alla quale ha riconosciuto la leadership in agricoltura con una straordinaria capacità di coinvolgere i cittadini-consumatori. Ad alternarsi alla mungitura sono stati anche: il prof. Gino Crisci Magnifico Rettore UNICAL, Klaus Algieri Presidente Camera di Commercio di Cosenza, , le gemelle Chiara e Martina Scarpari protagoniste della trasmissione “Ti lascio una canzone”, Mario Occhiuto sindaco di Cosenza e presidente della provincia, il sen. Franco Covello, Nicodemo Oliverio Capogruppo Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, i calciatori della società Cosenza Calcio, Nicola Paldino presidente BCC Calabria, Franco Laratta consigliere ISMEA, Selene Falcone Legaconsumatori, Ernesto Magorno deputato e segretario regionale del PD, Rosella Pellegrini Serra presidente AIRC Calabria, i consiglieri regionali: Giuseppe Graziano, Franco Sergio. Sono stati presenti oltre 20 sindaci Tanti altri hanno fatto giungere messaggi di piena condivisione. Tutti hanno altresi firmato il manifesto di adesione a difesa del latte “Made in Italy” e la necessità di distinguere con l’indicazione dell’origine in etichetta prodotti che ancora oggi ne sono privi, come latte Uht (a lunga conservazione), formaggi e derivati. Straordinaria è stata la partecipazione di cittadini e allevatori che hanno visto da vicino, come si lavora in una stalla situata all’interno di una vera e propria fattoria di oltre 500 metri quadrati all’interno della quale, sotto lo sguardo vigile di allevatori e veterinari, c’erano le varie razze di vacche che vengono allevate in Calabria.
I DATI DELLA PRODUZIONE CALABRESE
In Calabria, ci sono 341 allevamenti da latte titolari di quote, il 17% in meno rispetto al 2007; la produzione annua è di 614.330 quintali di latte, ma ne sono importati ben 380.000 quintali annui, il 62% della produzione regionale; in Calabria ancora arrivano 36.923 quintali di cagliate (pari a 369.233 q. di latte) la secretazione dei dati sull’importazione non consente di sapere dove questo fiume di latte va a finire. In sostanza se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva alla ragguardevole quantità di 749.233 quintali di latte (il 122% della produzione calabrese) più della produzione regionale. Oggi, per ogni litro di latte, solo il 17% va nelle tasche dell’allevatore. Nella nostra Regione – commenta Molinaro – oggi con l’indotto si arriva a 1000 persone occupate se diventasse obbligatoria l’origine su tutte le produzioni, possiamo quasi triplicare l’occupazione diretta e indiretta con l’impegno di tanti giovani che sono pronti ad investire.
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