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È questo il caso del CODIS3 che, con l’acredine e la mala fede che lo contraddistingue, ha inteso pubblicare sui propri manifesti una Centrale ENEL sbuffante un fumo nerissimo ed è il caso di alcuni suoi sostenitori che mettono in rete filmati più falsi di un cd comprato dai marocchini.
Tanta gente della Sibaritide si è chiesta il motivo di dover ritoccare una foto e di mettere in giro filmati per l’approvvigionamento del combustibile di altri siti, spacciandoli per quelli di Civitavecchia o addirittura di Porto Tolle, dove addirittura la centrale è nella fase iniziale di costruzione.
Le motivazioni sono di una semplicità estrema: si vorrebbe convincere la gente e portarla sulle proprie idee con immagini e parole catastrofiche. Peccato per loro però che adesso i cittadini hanno gli occhi aperti e non si fidano di immagini ritoccate e di parole senza senso.
Far stampare sui propri manifesti parole come “ecomostro aperto” e chiamare l’azienda a responsabilità che invece sono tutte politiche (anche di molti membri del CODIS) è il segno chiaro e tangibile che non si hanno argomenti e l’obiettivo vero rimane sempre quello di fare gli interessi dei ricchi (proprietari terrieri, operatori turistici, costruttori) che potranno sempre trovare manovalanza a basso costo, spesso in nero e con la sicurezza che diventa un optional.
Quando si hanno opportunità di lavoro vero, dignitoso e regolarmente pagato, sarà difficile per questi signori trovare persone che si accontenteranno di 4-500 euro al mese per 12 ore di lavoro al giorno.
I signori del CODIS3 hanno trovato da ridire anche sulla data scelta dall’ENEL per la sua manifestazione a Rossano. Scegliere quella del 25 settembre per onorare i millecento anni della nascita di San Nilo per loro è suonato come blasfemo. Chissà perché!?
Non vogliamo commentare l’atteggiamento puerile che è stato tenuto nel far coprire i manifesti dell’azienda nella notte precedente la manifestazione del 25 settembre scorso.
Qualcuno è rimasto ancorato alle vecchie campagne elettorali degli anni ’60, ma non possiamo far finta di non aver visto qualche personaggio, che in passato ha sparato a zero sulla centrale e sui suoi addetti, che il 25 settembre era impegnato a far divertire i visitatori di “Centrali Aperte” con i suoi archi e le sue frecce.
Il dio denaro non conosce ecomostri. Non li conosce qualche imprenditore che quando lavora in Centrale dimentica i suoi “impegni pseudo ambientalistici” e non li conosce neppure qualche avvocato che si è arricchito con le cause di lavoro.
Noi non vogliamo arricchirci. Vogliamo solo avere l’opportunità di lavorare dignitosamente nella nostra terra ben sapendo che la riconversione della centrale è compatibile con ambiente, turismo ed agricoltura.
IL CO.RI.C.E.R.
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