Cosenza, il 4 giugno manifestazione Cgil Cisl e Uil

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Martedì 4 giugno CGIL CISL e UIL  scendono in piazza unitariamente per reclamare la soluzione dei gravissimi problemi  al Lavoro alla legalità alla precarietà  ed alla sanità per la quale invochiamo  “una buona sanità” nelle strutture della provincia. La manifestazione avrà inizio alle 9,30 in viale Alimena dove, dalla sede dell’Azienda sanitaria provinciale partirà il corteo che raggiungerà piazza Amendola. Al teatro “Tieri” i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil terranno il comizio, che sarà concluso dal segretario confederale nazionale della Cisl Luigi Sbarra.

Sono previsti gli interventi di Angelo Sposato, segretario generale della Cgil di Pollino – Sibari – Tirreno, Franca Sciolino, segretaria della Fp – Cgil di Cosenza, Gianvincenzo Petrassi, segretario dell’Uil Temp della Calabria, Candida De Marco, segretaria regionale della Federazione pensionati Cisl, Roberto Castagna, segretario generale dell’Uil Calabria.   I dirigenti sindacali, con la manifestazione incentrata sui problemi della salute, intendono richiamare anche  l’attenzione della società civile e delle istituzioni sugli scottanti e attuali problemi del lavoro, dello sviluppo, dell’ambiente e della legalità guardando alla prospettiva di un “patto tra generazioni per costruire il futuro”.

 In una nota CGIL CISL e UIL sostengono che con la manifestazione di martedì 4 “Cgil, Cisl e Uil si schierano a difesa del diritto alla salute e lottano per fermare questa politica fallimentare dei tagli indiscriminati e delle clientele”. Dopo aver denunciato “la situazione di emergenza sanitaria e di vero e proprio inesorabile processo di smantellamento dell’offerta sanitaria”, nella nota viene denunciata “la politica scellerata di riorganizzazione del settore sanitario, sostenuta da chi non capisce di geografia e di demografia, di territori e distanze, di strade di collegamento, di tempi di percorrenza e di bisogni di assistenza”.

“La sanità – proseguono Cgil, Cisl e Uil – deve essere sottratta alle grinfie di questa politica e i manager non devono essere scelti, come spesso avviene, perché vicini a questo o quel politico. Il Sindacato, in questi mesi, ha chiesto invano un maggior numero di posti letto per il territorio provinciale, in ragione di un principio di equità e funzionalità, l’innalzamento dei livelli qualitativi dell’offerta sanitaria, la riorganizzazione del personale che premi il merito, cha valorizzi le competenze e professionalità, dando così certezze al precariato, che è struttura portante della sanità calabrese”.

Quanto alla soluzione dei problemi attinenti al lavoro e allo sviluppo, i dirigenti dei sindacati confederali indicano in 26 punti le esigenze del territorio provinciale. Tra gli altri: il piano del lavoro che mobiliti risorse, tuteli gli attuali livelli occupazionali e crei nuovo e qualificato lavoro; il contrasto alle ‘ndrangheta e alle mafie, ai loro patrimoni attraverso un impegno nazionale di rafforzamento delle misure di sostegno all’azione della magistratura, ai presidii periferici di sicurezza (prefettura, questure, commissariati),  alle forze dell’ordine e all’ utilizzo dei beni confiscati; nuove misure fiscali, di redistribuzione e di sostegno al reddito da lavoro e da pensione onde superare ogni divario di accesso alla cittadinanza sociale, per contrastare la povertà e rilanciare i consumi. Inoltre,  CGIL CISL e UIL reclamano una nuova politica industriale, la garanzia di un’adeguata copertura degli ammortizzatori sociali, un piano serio per ridurre il gap infrastrutturale per le reti materiali e immateriali (fra le altre l’alta velocità, il completamento della Salerno – Reggio, la statale 106, la statale 18, la ferrovia ionica), piani di investimento delle grandi imprese nazionali a sostegno della politica di industrializzazione e delle reti energetiche Enel (Mercure e Rossano), Terna, Eni, Trenitalia, Anas, Telecom, Poste, Rai; quindi lo sblocco delle procedure per la realizzazione dell’ospedale della Sibaritide, la garanzia della continuità del finanziamento del settore forestale. Infine, i sindacati confederali reclamano un piano regionale per i lavoro, un nuovo modello di sviluppo integrato che guardi all’economia mediterranea, l’utilizzo tempestivo e razionale dei fondi comunitari, il contenimento dei  costi della politica, nuovi e più moderni assetti degli enti locali e subregionali, una politica per avviare moderni servizi pubblici nel ciclo delle acque e dei rifiuti.

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Author: Cristina

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