Cosenza, il 31 marzo al Teatro Morelli lo spettacolo “Toghe Rosso sangue”

toghe rosso sangue

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toghe rosso sangue
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La compagnia Les Enfants Terribles debutta a Cosenza con il suo nuovo spettacolo “Toghe Rosso Sangue. La vita e la morte dei magistrati italiani assassinati nel nome della giustizia”.

Tratto dal libro omonimo di Paride Leporace, testo di Giacomo Carbone per la regia di Francesco Marino.

Ospite della serata, il p.m. della DDA Napoli Vincenzo D’Onofrio, tra i principali artefici della cattura del boss Zagara. D’Onofrio sarà protagonista di un momento di dibattito e di riflessione con giornalisti e pubblico subito dopo lo spettacolo.

Lo spettacolo è promosso dal Comune di Cosenza – Assessorato alla Formazione della Coscienza Civica e alla Scuola.

Ingresso libero 

TOGHE ROSSO SANGUE

uno spettacolo di Francesco Marino

scritto da Giacomo Carbone

ispirato da Paride Leporace

con Francesco Marino, Emanuela Valiante, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso

costumi Olivia Bellini

disegno luci Nuccio Marino

assistente alla regia Annette Pieramico

responsabile di produzione Sebastiano Gavasso

organizzazione Marzia Martino

 

con il contributo della fonazione CARICAL

Dalla morte della giustizia alla giustizia della morte una linea rossa, del rosso del sangue, unifica tristemente l’Italia nella sua storia più cupa. Nell’arco di 25 anni, dal 1969 al 1994, 27 magistrati italiani hanno perso la vita per mano della mafia, della ‘ndrangheta, del terrorismo rosso, di quello nero, di soliti ignoti o di tristemente noti. Con pochissime eccezioni, oltre alla pena di morte decretata dai mandanti e decantata dagli esecutori, tali magistrati hanno subito una nuova morte: l’oblio.

Per rendere giustizia a questi martiri della Giustizia nasce Toghe rosso sangue, primo libro di Paride Leporace, fondatore del quotidiano Calabria Ora e direttore del Quotidiano della Basilicata, giunto oggi alla sesta edizione e adattato drammaturgicamente da Giacomo Carbone.

Sulla scena protagoniste dello spettacolo teatrale sono le storie di 6 magistrati:

Agostino Pianta, ucciso il 17 marzo del 1969 a Brescia,

Emilio Alessandrini, colpito a morte nel 1979 da un killer di Prima Linea durante gli anni di piombo;

Mario Amato, assassinato nel 1980 da terroristi di estrema destra;

Bruno Caccia, vittima della ‘ndrangheta nel 1983;

Paolo Borsellino, barbaramente ucciso il 19 luglio del 1992 dalla mafia,

Paolo Adinolfi, magistrato romano scomparso nel 1994.

La storia di questi giudici attraversa la storia dell’Italia: dagli errori giudiziari verso il singolo cittadino ai processi sommari dei Nuclei Armati Rivoluzionari, dal Padrino di Coppola e Brando alla Magliana di Placido e Scamarcio, dalle micce corte di Prima Linea ai lunghi strascichi di Via D’Amelio, dalla sabbia e dal vento della Calabria alle vendette delle ‘ndrine per le vie della grigia Torino, dalle stragi di Stato allo stato di scomparso di Paolo Adinolfi. Quattro voci, quattro attori, quattro anime avvolte da un’atmosfera tra il realismo e il noir e da una scenografia essenziale, che mirano con rabbia e con amore ad un teatro che non spettacolarizza ma, senza condanne né valutazioni politiche, silenziosamente grida un omaggio a uomini morti nell’adempimento del loro dovere: un omaggio al loro senso dello Stato. Un vecchio Stato di appena 150 anni.

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Author: Cristina

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