Cosenza, i Verdi sul Calendario Venatorio della Regione Calabria

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“Verdi,animalisti e ambientalisti,altri Soggetti del mondo del volontariato ecologico, intendono costituire un unico, importante, baluardo organizzato contro la lobby della caccia che mirano ad imporre la propria volontà  per avere mano libera nelle Regioni, riguardo alla redazione dei Calendari venatori.

A questi ‘cedimenti’ – a quanto pare – non si è sottratta, né s’è voluta differenziare, la Regione Calabria” .

Questo, in sintesi, è l’orientamento che intendono esprimere i Verdi per la Costituente Ecologista e Civica Calabrese, attraverso i suoi massimi rappresentanti, i Commissari regionali,Mario Giordano e Aurelio Morrone (rispettivamente,Consigliere provinciale a Cosenza e componente dell’Esecutivo nazionale dei Verdi). “I Verdi – affermano Giordano e Morrone – non condividono l’atteggiamento in favore della caccia senza limiti e senza regole.

La caccia – spiegano –  costituisce davvero l’elemento unificante fra le diverse culture politiche locali e regionali? Ed ancora – rilevano i Commissari regionali dei Verdi – quando si tratta di caccia  perché, solitamente, si è sempre tutti d’accordo ?  Noi intendiamo rilevare – proseguono – che nel merito esistono  alcune sostanziali differenze e non soltanto sul metodo e sugli obiettivi da perseguire”.

” Anche in Calabria – riferiscono Giordano e Morrone – esiste questa logica trasversale compagine politica, che ha come caratteristica comune quella di volere attirare verso di sè la benevolenza della lobby dei cacciatori, che riesce, ogni anno, a far predisporre alla regione ( più in generale alle Regioni d’Italia ) deroghe alle specie cacciabili, inserendo specie protette, e,spesso, varando calendari venatori in cui si prolungano i tempi in cui si può sparare”.

Concordiamo con il Wwf: “La Regione ancora una volta cambia le carte in tavola”.

La Regione Calabria – come autorevolmente ha sostenuto il Wwf calabrese – avrebbe “regalato” ai cacciatori un prolungamento del periodo di caccia ad alcune specie, dopo aver già concesso un’apertura anticipata che, secondo l’associazione, poteva impedire.

L’Istituto regionale,infatti, con un tempismo degno di ben altre cause, torna sui suoi passi e regala ai cacciatori ‘sostanziose variazioni al Calendario venatorio ( per la stagione di prelievo 2011-2012), sia nei tempi che nelle modalità dell’esercizio dell’attività.

Variazioni – a giudizio dei Responsabili dei Verdi – che andavano preventivamente sottoposte all’indispensabile parere tecnico-scientifiche dell’Istituto “ISPRA”,Organismo a ciò abilitato. Facciamo nostre – dichiarano ancora i Commissari regionali Giordano e Morrone – le puntuali osservazioni del Wwf Calabria:

Come se nulla fosse, la Regione Calabria, con un decreto dello scorso 12 settembre rinnega ciecamente alcune motivazioni addotte per giustificare il calendario approvato il 5 agosto (con il solito e sospetto ritardo di un mese e mezzo), e anticipa la caccia al colombaccio al 18 settembre (giusto per non perdere tempo), prolunga la caccia alla lepre, infischiandosene bellamente delle raccomandazioni dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), e ripristina l’orario di abbattimento alla beccaccia da prima dell’alba e fino al tramonto, favorendo, di fatto, la famigerata ‘posta’, un autentico agguato al perseguitato Scolopacide, da tutti a parole contestata, ma da troppi, nei fatti praticata”.

Con tale decreto la Regione, in sostanza, giudica oggi ‘opportune’ quelle ulteriori aperture al mondo venatorio che un mese prima essa stessa aveva ritenuto inopportune.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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