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“Ci sono due strade, anzi due autostrade ultra moderne, inaugurate un anno fa, nel cuore della Lombardia, costate fior di miliardi di denaro pubblico, investito dallo Stato, che all’inizio doveva solo supportare l’investimento privato ma che alla fine l’ha quasi del tutto soppiantato.
Due “grandi” vie di comunicazione, nate con lo scopo di sopperire ai gap (e fa sorridere!) del sistema mobilità nell’area metropolitana Milano-Bergamo-Brescia, e che oggi sono di fatto un deserto d’asfalto pieno di tutte le più moderne tecnologie per la sicurezza dei viaggiatori.
Ma di quali? Sta facendo il giro del web un video caricato su you-tube da tre ragazzi che improvvisano una partita a calcio, indisturbati, lungo una delle corsie della nuovissima A-35 “Brebemi”. Proprio lì dove non possano macchine! Incredibile, ma vero.
Una strada inutile – l’altra è la Tangenziale est esterna di Milano (A-58 Teem) – lunga 67 km e costata 2,4 miliardi di euro. Praticamente i soldi che servirebbero per realizzare l’utilissimo ammodernamento della Statale 106 nel tratto Sibari-Roseto ed il completamento dell’altrettanto utile ampliamento della Salerno-Reggio Calabria da Cosenza Sud ad Altilia. Questi sono i paradossi di un’Italia ferma al palo, sprecona con chi ha e vergognosamente spilorcia con chi non ha nulla, e di un Governo antimeridionale”.
È la denuncia del Consigliere regionale della Casa delle Libertà Giuseppe Graziano che commenta il risultato delle ultime statistiche, pubblicate nei giorni scorsi da Aiscat, sull’utilizzo delle due nuove autostrade, costruite in tempi record, dell’hinterland milanese.
Proprio nel periodo in cui la Calabria rimane con il fiato sospeso per la probabile revoca dei fondi destinati alla realizzazione del megalotto 3 della Statale 106 e mentre il presidente di Anas, Gianni Armani, pone il veto su ulteriori investimenti per la Sa-Rc.
Credo che sia giunto il momento – dichiara Graziano – che sulla questione mobilità, uno dei mecroproblemi che costringono la Calabria al sottosviluppo rispetto all’Europa, si apra un confronto, magari anche serrato e duro, con il Governo. Non ci sono più scuse né attenuanti per giustificare questa disparità di trattamenti tra Nord e Sud e particolarmente con la Calabria. Dove, senza timore di smentita e senza alcun piagnisteo, si sta attuando una politica discriminatoria grave e inaudita, mai verificatasi sino ad ora. Al Governo Renzi non chiediamo trattamenti di favore ma solo l’impegno istituzionale di tutelare i diritti alla mobilità dei cittadini di questa regione. Qualcuno e su tutti il governatore Oliverio – precisa il Segretario questore dell’Assise regionale -, dovrebbe chiedere lumi e spiegazioni chiare al Ministro dei Trasporti sul perché dei 443 chilometri di autostrada Salerno-Reggio Calabria, l’unica infrastruttura che serve la mobilità su gomma del Meridione, ne sono stati ammodernati ben 355, di cui il 100percento nel territorio campano e lucano, e solo il 70percento nel territorio calabrese. Lasciando fuori dai lavori di messa in sicurezza uno dei tratti più pericolosi dell’intera arteria, quello che si snoda tra Cosenza e Altilia. Perché? Ma, ancora – aggiunge Graziano -, si dovrebbero chiedere spiegazioni, possibilmente anche a muso duro, riguardo alla ritirata spagnola che sia il Governo che Anas hanno fatto sui lavori di raddoppio del megalotto 3 della Statale 106, Roseto Capo Spulico – Sibari. Dove, a fronte dello stanziamento dei fondi, circa 1,3 miliardi di euro, era stato redatto il progetto definitivo e addirittura svolta la gara d’appalto. Perché i lavori non iniziano? Forse qualcuno sta cercando di nascondere colpevolmente che i soldi destinati a quest’opera sono stati distratti per destinarli ad un’opera viaria in Liguria! Così come – va avanti – non può avere giustificazione alcuna l’idea di creare una linea dell’alta velocità sulla tratta Napoli-Reggio Calabria, pensando solo al raddoppio dei binari. Anche i più stolti capiscono che è u
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