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Giovedì 17 settembre, alle ore 16.30, presso la Biblioteca Arnoni dell’Ordine degli Avvocati, sita nel Palazzo di Giustizia di Cosenza, si svolgeranno i convegni info-formativi della Sezione distrettuale di Catanzaro dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani.
Il tema dell’incontro sarà “Divorzio breve e negoziazione assistita: aspetti giuridici, deontoligici e pratici”. L’evento, patrocinato e organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati, assegna ai partecipanti 3 crediti formativi. I lavori saranno introdotti dalla presidente regionale dell’AMI, Margherita Corriere, e dai saluti di indirizzo del presidente degli avvocati del Foro di Cosenza, Oreste Morcavallo, e del presidente dell’ANC di Cosenza, Sante Blasi. A moderare le relazioni sarà la giornalista e scrittrice Giulia Fresca.
Gli interventi previsti dal programma sono stati assegnati alla docente di diritto privato del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria, Anna Lasso, e allo psicologo e psicoterapeuta Marco Pingitore.
L’art. 1 della legge 6 maggio 2015 n. 55 riduce i tempi per la proposizione della domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, a dodici mesi dall’avvenuta comparizione dei coniugi (anziché i tre anni previsti sino ad ora) innanzi al Presidente del Tribunale nelle procedure di separazione giudiziale, a sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale.
Il convegno metterà in evidenza che questa riduzione dei tempi non va a incidere sulla procedura da seguire per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il cui procedimento potrà avere un decorso lungo a seconda della litigiosità dei coniugi parti in causa. Infatti, per quanto riguarda l’accordo di negoziazione assistita, questo viene raggiunto dai coniugi con l’assistenza dei rispettivi avvocati (la novità consiste nel fatto che non possono rivolgersi allo stesso legale) e può riguardare la separazione, il divorzio e la modifica delle condizioni. Questa nuova iniziativa è percorribile anche se ci sono figli minori o maggiori da tutelare ed è un’alternativa completa alla via giudiziale consensuale.
Con questa riforma, l’accordo scritto che si raggiunge costituisce un titolo esecutivo, anche se questo va sempre trasmesso al Pubblico Ministero competente. Se non ci sono figli, il PM si limiterà a un controllo meramente formale. Se, invece, ci sono minori, prima di dare il suo placet, il Pubblico Ministero dovrà valutare che l’intesa risponda anche ai loro interessi. Nel caso in cui l’esito sarà negativo, l’accordo verrà inviato entro cinque giorni al presidente del Tribunale. Successivamente al controllo positivo del PM, toccherà agli avvocati delle parti, pena una sanzione da 5.000 a 50.000 euro, trasmettere l’atto all’ufficiale di stato civile del Comune entro 10 giorni.
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