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Dichiarata cessata la pericolosità sociale del cinquantenne rossanese A.M. –assistito e difeso dall’ avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe Vena – e non applicata la misura di sicurezza della libertà vigilata; è quanto ha disposto il Tribunale di Cosenza a seguito dell’accoglimento delle ragioni difensive sostenute dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe
Vena, entrambi del Foro di Rossano.
All’uomo era stata applicata dal Tribunale di Cosenza la misura di sicurezza della libertà vigilata per anni uno, disposta con sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro.
Successivamente il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, che decideva sull’impugnazione proposta dall’interessato, accogliendo le ragioni difensive dell’avvocato Ettore Zagarese e dell’avvocato Giuseppe Vena, disponeva la trasmissione degli atti al Tribunale di Cosenza, rilevando l’opportunità di rimandare l’accertamento della pericolosità, in prossimità della scadenza della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, all’epoca prevista per il 2007.
Ripartiva pertanto l‘iter giudiziario per valutarne la pericolosità sociale dell’uomo, cosicchè l’avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena rappresentavano al Magistrato la non attualità della pericolosità atteso che i reati commessi dall’uomo erano risalenti nel tempo e che non vi erano agli atti informative attuali di polizia giudiziaria tali da poter far desumere il collegamento con la criminalità organizzata o comportamenti antigiuridici tenuti; inoltre l’avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena, evidenziavano che all’attualità l’uomo lavorava e che durante il corso del tempo era stato anche assolto da un reato a lui ascritto cosicchè tutti gli elementi addotti dai difensori militavano nel senso di ritenere attualmente cessata la pericolosità sociale ed il non darsi luogo alla misura di sicurezza disposta pregressamente.
Il Giudice del Tribunale di Cosenza, accoglieva la tesi difensiva dell’avvocato Ettore Zagarese e dell’avvocato Giuseppe Vena.
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