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Parte ufficialmente nel giorno dedicato alle bambine e ai bambini di tutto il mondo il progetto del Cosenza Calcio 1914, denominato Wolf School, che coinvolgerà sino alla fine di questo campionato tutte le scuole primarie della provincia di Cosenza. La lodevole iniziativa è sostenuta dall’Ufficio VII Ambito Territoriale di Cosenza, dalla Consulta degli Studenti e dall’Ufficio Educazione Fisica e Sportiva di Cosenza.
Domani arriverà in visita la prima scuola che ha aderito al progetto: 120 bambini del VII Circolo Didattico di Cosenza “Nilde Iotti” che incontreranno negli spogliatoi i loro beniamini e l’allenatore Mario Somma, oltre a visitare l’impianto calcistico San Vito di Cosenza e gli spazi in uso alla società rossoblù. A dare il benvenuto alla nutrita rappresentativa di bambini, ai loro insegnanti e agli accompagnatori autorizzati, ci saranno per conto della società il presidente Pino Citrigno e il direttore generale, Renzo Castagnini. Il resto dello staff, composto dal segretario generale Giuseppe Mangiarano, dall’addetto stampa Valerio Caparelli, dai ragazzi del Red Blue Store, Andrea Gervasi, Francesco Orrico e Alessandro Siciliano, nonché dal gruppo Vircillo&Succurro, accompagneranno nella visita i piccoli tifosi rossoblù, omaggiandoli al termine del tour con tanti gadgets e con un biglietto per l’ingresso gratuito all’incontro Cosenza-Siracusa di domenica prossima.
Il progetto Wolf School vuole promuovere la crescita sociale degli individui fin dalla più tenera età, centrando il suo messaggio verso la cultura dell’incontro (e non dello scontro, come purtroppo avviene anche negli stadi). Partendo dal presupposto che educare allo sport è molto importante, il Cosenza Calcio ritiene che, in ogni processo di apprendimento che segue lo sviluppo della personalità dell’alunno, sia necessario inserire nozioni di educazione sportiva.
La società calcistica cosentina, attraverso una serie di iniziative mirate e finalizzate alla diffusione della cultura sportiva, vuole incoraggiare i giovanissimi ad un ruolo più attivo nella società e ad un loro maggiore coinvolgimento nello sport (nel calcio in particolare). Un’opera a lungo termine che può raggiungere i suoi obiettivi solo attraverso una conoscenza diretta dei suoi valori più significativi. Da sottolineare, purtroppo, come questi intenti rivestano un significato particolare proprio a ridosso di una triste cronaca che solo pochi giorni fa ha visto come ignobili protagonisti alcuni tifosi romeni e italiani (con fischi, cori razzisti e striscioni contenenti frasi sconcertanti e indegne per una società cosiddetta civile).
A maggior ragione se si considera che proprio nel Cosenza Calcio giocano calciatori di diverse nazionalità, culture e colore di pelle, e che la scuola del VII Circolo Didattico di Cosenza, vista la presenza di moltissimi bambini rom, molti dei quali ospiti domani del Cosenza Calcio 1914, si contraddistingue in modo eccellente in tutto il nostro Paese per essere una scuola realmente accogliente e multietnica.
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