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Venerdì 14 dicembre 2012, a Cosenza, Palazzo Arnone, si terranno due importanti momenti nell’ambito di Art in progress. Cantieri del contemporaneo, progetto sulle arti visive e i linguaggi contemporanei promosso dalla Provincia di Cosenza, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e dal Comune di Marano Principato, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza e il Parco Nazionale della Sila.
Alle 15.30 Miltos Manetas, artista e teorico dei nuovi media e visiting professor Prima Visione, incontrerà il pubblico e gli studenti dell’Università degli Studi della Calabria per raccontare Medio Sud, la categoria geografica da lui stesso recentemente elaborata. L’appuntamento di Manetas è l’ultimo dei tre approfondimenti svoltisi all’interno del progetto Resident Museum, Prima visione- ricerca per un’immagine del territorio.
Alle 17.30, previa presentazione alla stampa, si terrà l’inaugurazione della mostra PUNTI DI VISTA Identità Conflitti Mutamenti Un dialogo tra storia dell’arte e arte italiana delle ultime generazioni a cura di Fabio De Chirico, soprintendente BSAE della Calabria e di Ludovico Pratesi.
Punti di Vista mette a confronto, nelle sale della Galleria Nazionale di Cosenza, i grandi maestri del passato con le opere di dodici artisti italiani delle ultime generazioni, attraverso una trama di dialoghi e corrispondenze di carattere simbolico che lega la pittura dal Rinascimento al Novecento con altri linguaggi espressivi come la scultura, l’installazione, la fotografia o il video, più consoni ad esprimere le complesse esperienze della contemporaneità.
La mostra vuole essere altresì una riflessione sull’evoluzione dei linguaggi dell’arte, attraverso uno stimolante corto circuito tra antico e contemporaneo, per attivare modalità interpretative che possano creare rapporti e relazioni tra soggetti, tematiche e griglie semantiche originali e stimolanti per le giovani generazioni.
Un dialogo che contribuisce ad evidenziare nuovi punti di vista sulla storia dell’arte del passato, attraverso itinerari simbolici e slittamenti di senso che propongono possibili approfondimenti sul rapporto tra tradizione e modernità, tecnica e pensiero, all’interno di una cornice solenne come Palazzo Arnone che, rinnovato negli spazi espositivi e forte di una programmazione culturale ricca e aperta alle novità, si pone come ideale luogo di incontro tra le arti di ieri e di oggi.
Questi gli artisti in mostra: Francesco Arena Vanessa Beecroft Francesco Barocco Massimo Bartolini Marta Mancini Sergio Breviario Chiara Camoni Francesco Carone Lara Favaretto Flavio Favelli Elisa Sighicelli Francesco Vezzoli
La mostra PUNTI DI VISTA Identità Conflitti Mutamenti Un dialogo tra storia dell’arte e arte italiana delle ultime generazioni resterà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2013 secondo il seguente orario 10.00-18.00 (da martedì a domenica)
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Punti di Vista. L’itinerario espositivo
All’interno del percorso espositivo di Palazzo Arnone sono stati individuati dodici momenti per avviare il dialogo tra dipinti ed opere, innervato volta per volta su assonanze tematiche, simboliche o concettuali, e mai semplicemente formali.
L’itinerario prende avvio dal confronto tra Trionfo d’Amore di Mattia Preti e il video di Vanessa Beecroft VB 52, una cena con modelle vestite da Alberta Ferretti che si svolge nel 2003 all’interno del Castello di Rivoli, riflessione sul rapporto tra corpo, cibo ed erotismo inteso in una dimensione aulica e rituale.
Nella sala d’ingresso della Collezione CARIME si instaura uno scambio sul tema del dolore, inteso sia in senso fisico che emotivo e mistico, attraverso la giustapposizione tra il piccolo dipinto con Cristo al Calvario e il Cireneo di Giovanni e Gentile Bellini e l’opera Rugiada di Massimo Bartolini, un’icona contemporanea rigata da gocce d’acqua che rimandano simbolicamente ad una vetrata rigata di lacrime umane.
All’ingresso della prima sala avviene l’incontro tra la Sacra Famiglia di Battistello Caracciolo e l’installazione Il nuovo maelstrom di Francesco Carone, dove gli oggetti poggiati a terra e il piccolo disegno sulla parete creano un’atmosfera intima e misteriosa, intrisa di muti dialoghi tra le immagini ed i sentimenti.
Una riflessione sulla vanità dell’artista nel confronto con la società del suo tempo avviene sul pannello dove si giustappongono il Ritratto di Giovan Lorenzo Bernini e il ritratto ricamato Female Monster Homage to Francesco Scavullo’s Woman di Francesco Vezzoli, in un confronto legato al mito dell’artista come genio creativo.
Nella seconda sala, dominata dal drammatico Cristo alla colonna di Luca Giordano, la scultura Occhio destro Occhio sinistro di Francesco Arena costituisce un elemento dissacrante ed ironico, necessario per stemperare la temperatura opprimente dell’ambiente in cui si svolge la sacra scena.
Tra i ritratti posizionati nella sala del Novecento, in dialogo ideale con la Gisella di Umberto Boccioni il visitatore si trova di fronte un ritratto Senza titolo di Francesco Barocco, presenza inquietante e disturbante.
Il percorso prosegue con le stesse modalità installative ma su snodi tematici diversi nella Sezione Acquisizioni della Galleria Nazionale di Cosenza, con un primo confronto sulla trasparenza attraverso Window un light box luminoso di Elisa Sighicelli e il velo del bambino nella Madonna in adorazione del Bambino e incoronata da angeli di Marco Cardisco.
Al centro della sala dedicata a Mattia Preti, dominata da tenebrose immagini sacre, è posizionato a terra un mobile in legno scuro di Flavio Favelli, che nella sua struttura ambigua suggerisce una possibile relazione tra un inginocchiatoio ed una macchina di tortura.
La grata arrotondata nella sala successiva custodisce una sorta di immagine dolorosa, quasi una Veronica contemporanea, realizzata a matita da Sergio Breviario, come un’icona vicina ma intangibile, che dialoga con l’Immacolata Concezione di Carlo Maratta.
Nel salone grande la sottile morbosità della grande tela con Jezabel divorata dai cani di Luca Giordano viene sdrammatizzata dalla Risata di Lara Favaretto, un’opera sonora che consente una duplice lettura, tra ironico e demoniaco, mentre il Pasce oves meas di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio dialoga con Il muro di Marta Mancini.
L’ultima tappa è legata alla tradizione meridionale che vede nella donna l’angelo del focolare, in un confronto sussurrato e poetico tra La prova dell’abito da sposa di Gaele Covelli ed un’installazione di Chiara Camoni, densa di riferimenti simbolici alla dimensione segregata del mondo femminile.
Punti di Vista. Artisti e opere
Collezione Carime:
– Trionfo d’Amore di Mattia Preti – VB 52 – Vanessa Beecroft
– Cristo al Calvario e il Cireneo di Giovanni e Gentile Bellini – Rugiada di Massimo Bartolini
– La Sacra Famiglia di Battistello Caracciolo – Il nuovo maelstrom di Francesco Carone
– Ritratto di Giovan Lorenzo Bernini di Pittore romano del sec. XVII – Female Monster Homage to Francesco Scavullo’s Woman di Francesco Vezzoli
– Cristo alla colonna di Luca Giordano – Occhio destro Occhio sinistro di Francesco Arena
– Gisella di Umberto Boccioni – Senza titolo di Francesco Barocco.
– Sezione Acquisizioni:
– Madonna in adorazione del Bambino e incoronata da angeli di Marco Cardisco – Window di Elisa Sighicelli
– Ercole libera Teseo e Ercole libera Prometeo di Mattia Preti – Mobilia Essay (black) di Flavio Favelli
– Immacolata Concezione di Carlo Maratta – Come quando fuori piove di Sergio Breviario
– Jezabel divorata dai cani di Luca Giordano – E una risata vi seppellirà (omaggio a Gino De Dominicis) di Lara Favaretto
– Pasce oves meas di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio – Il muro di Marta Mancini
– La prova dell’abito da sposa di Gaele Covelli – Scultura #14 di Chiara Camoni
Il progetto Art in progress. Cantieri del contemporaneo, per la prima annualità, ruota attorno ad alcuni grandi eventi, la mostra PUNTI DI VISTA Identità Conflitti Mutamenti Un dialogo tra storia dell’arte e arte italiana delle ultime generazioni, il festival Urban Superstar e lo storico Premio Pandosia, con un’edizione dal titolo I like differences. Diversità identitarie condivise, rivisto e rivisitato alla luce del progetto con l’obiettivo di generare e catalizzare l’attenzione di un pubblico internazionale, nonché di un turismo culturale consapevole, sul territorio calabrese, specificamente della provincia di Cosenza. Il Premio giunto alla XXVI edizione sarà inaugurato il 15 dicembre prossimo a Marano Principato, presso il Centro Baccelli e l’esposizione potrà essere visitata fino al 5 gennaio 2013.
Le attività di Art in Progress. Cantieri del contemporaneo proseguiranno nei mesi di gennaio e febbraio 2013 con il Cantiere Learning by Heart a cura di Claudia Zicari, con il progetto Minia – Installazioni sonoro visuali del Mente a cura del Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, con Polimaterico, percorso di incontro tra arte e disabilità e con il Festival Urban Superstar.
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