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Non sono mancati momenti di tensione all’affollato dibattito di Corigliano Calabro (CS) sui tributi ingiusti imposti dai Consorzi. Ad ospitare l’evento sono stati i pentastellati locali e il loro portavoce al Consiglio comunale, Francesco Sapia, il quale ha portato all’attenzione dei presenti le problematiche più sentite dagli agricoltori a livello locale e il lavoro svolto sul tema. Presente anche l’unica Deputata Europea calabrese, Laura Ferrara (M5S).
“Abbiamo avviato un’operazione verità attraverso il confronto tra cittadini, associazioni di categoria agricole e rappresentanza consortile – afferma Laura Ferrara – sulla questione degli ingiusti tributi imposti dai Consorzi di Bonifica calabresi, enti che nonostante la riforma, continuano ad essere al centro di polemiche da parte della maggioranza di agricoltori e cittadini, i quali chiedono un modello gestionale piú trasparente ed efficiente”.
Negli ultimi anni una pioggia di cartelle di pagamento per tributi consortili, che in alcuni casi presentano grossolani errori, in quanto inviate a persone sbagliate, e persino defunte, stanno suscitando la protesta dei cittadini calabresi. Ad essere contestati sono soprattutto i criteri impositivi applicati in assenza di piani di classifica, gli strumenti con cui vengono individuati e quantificati i benefici derivanti dalle opere ed attività di bonifica, il cui aggiornamento ed approvazione registra un ritardo di 12 anni. “La richiesta del contributo consortile – continua Laura Ferrara – deve trovare un giusto equilibrio con il corrispondente beneficio fondiario prodotto attraverso le opere, la manutenzione e le altre attività consortili, senza trasformarsi in una indiscriminata imposta fondiaria finalizzata a battere cassa”.
Dal confronto è emerso chiaramente un sentimento unanime da parte del Comitato dei cittadini, di Cia, Confagricoltura e Confcooperative, di correggere i criteri impositivi ed altri aspetti della L.R. 11/2003 in materia di bonifica. Di parere contrario la Coldiretti, che ha la maggioranza degli organismi di gestione dei Consorzi e il Presidente dell’Unione Regionale delle Bonifiche e delle Irrigazioni per la Calabria, Marsio Blaiotta, anch’egli associato Coldiretti e Presidente del Consorzio dello Jonio Cosentino, contestato duramente dal pubblico in sala.
Il presidente del Comitato per la modifica della L.R. 11/2003 in materia di bonifica, Carmelo De Luca, ha ricordato che una proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da 8000 cittadini, per correggere i criteri impositivi dei Consorzi, è ferma da 3 anni davanti alla IV Commissione del Consiglio regionale e ha proposto una manifestazione regionale davanti al Consiglio chiedendo il sostegno delle associazioni di categoria presenti e dichiarando la propria contrarietà all’approvazione dei piani di classifica. Tali piani,cosí come redatti, risulterebbero essere in buona parte un copia e incolla di un piano della Regione Lazio, risalente al 1999, opportunamente adattati per dare all’attuale imposizione una giustificazione legale.
Pietro Molinaro, Presidente regionale della Coldiretti, associazione che ha la maggioranza negli organismi di gestione dei Consorzi calabresi, ha invece difeso l’operato, il sistema di imposizione e i piani di classifica dei Consorzi, la cui approvazione eliminerebbe i problemi legati all’imposizione del tributo ex art. 23, lett. a), L.R. 11/2003. Le sue affermazioni hanno suscitato un’animata reazione del pubblico in sala.
Maurizio Benedetto, uno dei promotori della proposta di legge di iniziativa popolare, è intervenuto per precisare che le due voci di cui alle lettere a) e b) del comma 1, art.23, L..R. 11/2003, non sono due distinti tributi, ma rappresentano criteri da utilizzare in modo congiunto per determinare il tributo consortile di bonifica. L’attuale imposizione del tributo sulla base della sola lett. a), 1 comma, art. 23, in assenza di un piano di classifica ex art. 24, determina un illegittimo ed aberrante sistema di imposizione che va assolutamente corretto.
Anche Franco Mazzei, dirigente provinciale della CIA, è intervenuto dichiarando la contrarietà all’ approvazione dei piani da parte di Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari. Tali piani di classifica, secondo Mazzei, sono carenti degli elementi per eliminare le situazioni di ingiustizia impositiva e determinerebbero, al contrario, un aumento del tributo 1H78, oggetto di contestazione di migliaia di cittadini ed agricoltori. Lo stesso Mazzei ha dichiarato che CIA e Confagricoltura hanno presentato ricorso al Tar con cui si sono contestate alcune modalitá riguardanti le elezioni per il rinnovo degli enti consortili vinte da Coldiretti.
Il Direttore di Confagricoltura, Parisio Camodeca, ha dichiarato la necessità di modificare i criteri impositivi stabiliti dalla L.R. n. 11/2003 ed e ha dato disponibilità ad una manifestazione davanti al Consiglio regionale per contrastare l’approvazione dei piani.
Sulla stessa linea il Presidente regionale di Confcooperative, Camillo Nola, che é intervenuto sullo scandalo del debito dell’ex Sibari-Crati, i cui risvolti sono documentati presso la Commissione Speciale di Vigilanza del Consiglio regionale. Nola ritiene che la L.R. n.11/2003 sia sbagliata ed anticostituzionale e si sofferma sull’ingiustizia del criterio impositivo previsto dalla lett. b), art. 23 L.R. 11/2003, ossia sui benefici indiretti e potenziali la cui riscossione trasformerebbe il contributo consortile in una illegittima imposta.
Altri contributi al dibattito sono arrivati dall’ assessore alle attivitá produttive di San Marco Argentano, l’Avv. Fenisia Di Cianni, la quale ha mostrato diverse sentenze di accoglimento per i ricorsi avverso i tributi ingiusti presentati dai suoi concittadini, l’.Avv. Elvira Campana dell’Unione Nazionale Consumatori, gli attivisti Francesco Forciniti e Francesco Le Pera. Eugenio Veltri, presidente del Comitato “Niente servizi, niente tributi”, di Terranova da Sibari, si è soffermato sull’aumento delle tariffe per l’irriguo e sul mancato appalto del servizio di riscossione del Consorzio dello Jonio cosentino, svolto da una società di Mondoví, in provincia di Cuneo.
Mercoledí 2 Marzo, davanti alla IV Commissione del Consiglio regionale, si terrà una seduta per l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare al fine di modificare la L.R. 11/2003. Saranno auditi nuovamente i promotori della proposta, i sindacati e le associazioni di categoria. L’auspicio di tutti e che venga salvaguardato l’interesse non solo degli agricoltori professionisti, ma anche di quei semplici cittadini che si sentono vessati dagli enti consortili senza ricevere alcun beneficio o servizio.
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