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Riceviamo e pubblichiamo:
Il Corriere della Sera, nell’edizione di venerdì 30 marzo, ha fatto il punto della situazione: sono tre Regioni e 138 Comuni del Mezzogiorno a detenere il record delle imposte locali, avendo optato per l’incremento delle tasse ai livelli massimi consentiti (0,8% per i Comuni; 2,03% per le Regioni).
La classifica è guidata dalla Campania, con ben 84 Comuni dove l’addizionale è stata portata (o già era) allo 0,8%. In Calabria l’addizionale Irpef comunale è al “top” in 47 comuni, dei quali 24 nella sola provincia di Cosenza (tra i quali spicca, purtroppo, Corigliano Calabro).
In queste 138 tra città e cittadine, e dunque anche nella nostra, il conto delle tasse 2012 sarà perciò pesantissimo (l’elenco pubblicato dal Corriere della Sera è consultabile anche sul portale internet del Governo: http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=82169016 nonché nel documento allegato). Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera che cita il rapporto Svimez, “le entrate tributarie pro capite nei comuni del Centro-Nord sono quasi raddoppiate, da 222 a 402 euro, ma nel Sud sono addirittura triplicate passando da 119 a 298 euro a testa, anche se come dice lo Svimez la qualità dei servizi non è affatto migliorata”.
Le addizionali comunali, in aggiunta a quelle regionali, si applicano a tutti i contribuenti ad eccezione di quelli esonerati dall’Irpef generale. La base imponibile si calcola considerando la totalità dei redditi risultanti dalla dichiarazione al netto degli oneri deducibili e della rendita catastale dell’abitazione principale.
A differenza di quanto previsto per l’addizionale regionale, il tributo è dovuto al Comune di residenza alla data del 1 gennaio dell’anno fiscale di riferimento. Non si tratta di un dettaglio di poco conto perché l’importo varia di comune in comune. Va poi in ogni caso aggiunto un acconto del 30% per l’anno successivo. L’aumento delle addizionali ha già fatto sentire i suoi effetti sulla busta paga di marzo, con il conguaglio delle addizionali regionali Irpef 2012 (previsto in via retroattiva dal decreto salva-Italia) e l’acconto del 30% delle addizionali Irpef, sbloccate dalla manovra estiva. A questo va aggiunto l’appuntamento, per molti aspetti ancora “al buio”, con l’Imu di giugno.
Il Comitato civico CORIGLIANO IN AZIONE, nel rendere edotta la popolazione di quanto si sta per compiere nell’indifferenza generale, ossia un nuovo aumento di imposte locali, evidenzia come quest’ennesimo record negativo che riguarda la nostra martoriata Città si sarebbe potuto e dovuto evitare. Pubblicamente, si era intervenuti per chiedere alla Commissione straordinaria di tenere presente, pur nella consapevolezza della difficile situazione finanziaria dell’Ente, le difficoltà che già vivono i cittadini coriglianesi e di applicare il minimo possibile per ciò che concerne le addizionali comunali. Corigliano meritava di figurare tra i 138 Comuni nei quali si pagheranno, di qui a breve, le imposte più alte d’Italia? E a fronte di quali servizi? Nel mentre su questioni del genere, di vitale importanza per tutta la cittadinanza, il mondo politico “ufficiale” continua a mietere sonni tranquilli, non avendo ritenuto opportuno neppure intervenire in merito, questi sono i risultati. Se per “fare politica” s’intende organizzare discussioni tra i soliti pochi per parlare del sesso degli angeli, allora è meglio una sana ed autonoma “antipolitica”!
Contatti: profilo Facebook “Comitato CoriglianoinAzione”, gruppo Facebook “Corigliano in Azione”
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