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È allarmante la situazione che si registra presso l’ospedale coriglianese. In attesa del nuovo ospedale della Sibaritide – dichiara GERACI – non possiamo tollerare di essere progressivamente e sciaguratamente privati, in questo territorio, delle garanzie minime del diritto alla salute. Di questa priorità non potrà non farsi carico, sin dal suo prossimo insediamento, anche il nuovo governatore e la nuova giunta regionale.
Il PRONTO SOCCORSO conta 11 infermieri, di cui uno con limitazioni, due che godono dei benefici della 104, uno in malattia lunga e un altro ancora riveste il ruolo di coordinatore infermieristico. Nonostante gli straordinari a volte si ritrovano a lavorare con un solo infermiere per turno. Sono sei i medici assegnati; uno è in malattia da più di un mese. Si sa, con 5 medici è a rischio la garanzia del servizio. Ad oggi non è stato attivato il triage, sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate e del loro quadro clinico, importantissimo per la gestione del paziente nell’urgenza. Per non parlare della sicurezza degli operatori che spesso vengono aggrediti verbalmente.
Non è migliore la situazione del LABORATORIO ANALISI. 3 infermieri, di cui uno in trattamento dialitico e un infermiere facente funzione di coordinatore. È rimasta senza risposta – sottolinea il Sindaco GERACI – la richiesta inoltrata al Direttore Generale: qui serve un dirigente medico.
La situazione che vive il reparto di CHIRURGIA, ridimensionato nei posti letto da 21 a 15, non è molto diversa. 10 infermieri, uno in malattia lunga e un coordinatore infermieristico. Anche qui, sono costretti a lavorare spesso con un infermiere per turno.
L’appello di GERACI al DIRETTORE GENERALE si unisce a quelli dei coordinatori e del Direttore Sanitario.
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