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Purtroppo c’eravamo sbagliati.
Nel mondo tutto si evolve, tutto cambia ma non le convinzioni del sindaco di Rossano che continua a restare sordo al grido disperato di chi perde il lavoro, ma ci sente benissimo nel difendere l’interesse dei benestanti.
Di fronte alle argomentazioni delle Organizzazioni Sindacali e di grande parte dei consiglieri comunali, anche della sua stessa maggioranza, che prevedono tempi difficili per l’occupazione e, quindi, per il futuro stesso della città, che rischia di sprofondare in un tunnel senza via d’uscita, il nostro primo cittadino non trova di meglio da fare che tornare sui suoi passi e negare, di fatto, ogni possibilità di dialogo con l’unica azienda che vuole investire su questo territorio.
Filareto continua nel suo gioco che è durato già quattro anni e mezzo.
Si dimostra disponibile all’ascolto ed al dialogo, quando viene sollecitato in pubblico, per poi “specificare meglio”, come lui stesso afferma, le posizioni.
Continua a dire frasi nelle quali vorrebbe far intendere qualcosa, ma non è poi consequenziale nei fatti.
Da anni continua a dire che ha sempre rifiutato incontri “riservati” con l’ENEL quasi a far intendere che l’azienda elettrica gli volesse fare qualche proposta “indecente”, ma non ha mai pensato di denunciare legalmente chi queste “avances” le ha eventualmente fatte.
Da anni continua a dire che l’ENEL si nega ad ogni confronto, ma non esiste alcun atto ufficiale che dimostri una convocazione ad un tavolo istituzionale da parte di Filareto.
Quando ci siamo incontrati con il governatore Scopelliti, ci è stato riferito che un tavolo istituzionale lo convocherà in tempi brevi la Regione Calabria. È pur vero che l’emergenza sanità sta tenendo impegnato tantissimo il governatore, ma l’emergenza occupazione non è meno problematica. Noi continuiamo ad aspettare, ma l’attesa non può durare in eterno.
Continuare a giocare a nascondino non serve a nessuno caro sindaco.
La responsabilità politica e personale dell’impoverimento culturale, demografico ed economico della città di Rossano è solo tua e della tua maggioranza.
In città ci sono due grosse aziende che eseguono lavori in appalto. Qualcuno dei nostri governanti si è mai chiesto se ci sono rossanesi che vi lavorano?
Visto che non se lo è chiesto nessuno, ve lo diciamo noi: nelle due aziende non lavora nessun rossanese. Tutti i lavoratori vengono da fuori città, anche quelli non professionalizzati.
La nostra rabbia rispetto alle posizioni preconcette del sindaco è ancora più forte se teniamo conto che le motivazioni del diniego sono non veritiere.
In altri posti, anche nel nostro bel Paese, le centrali a carbone di nuova generazione convivono benissimo con ambiente, agricoltura e turismo.
Perché si continua a negare una visita, che farebbe aprire occhi e mente, dove queste realtà ci sono?
La risposta è fin troppo facile…
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