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<<E’ nostra intenzione guardare al futuro, in particolare dei giovani e dei bambini, delle imprese innovative, della qualità ambientale e culturale, della coesione sociale. L’area urbana deve diventare un luogo dove le capacità e le creatività di ognuno possano emergere e contribuire alla crescita collettiva>>.
Con queste parole il Presidente di Confindustria Cosenza Renato Pastore si è rivolto ai candidati a Sindaco della città capoluogo di provincia, nel corso dell’incontro promosso dalla stessa Associazione per presentare le proposte degli Industriali al dibattito programmatico in vista delle elezioni amministrative.
In prima fila, ad ascoltare le proposte contenute nel libricino “Due sedicesimi”, tutti e sette i candidati a Sindaco, che sono intervenuti dopo aver ascoltato gli interventi dei vertici di Confindustria Cosenza: il Presidente Pastore, il Vice Presidente e Presidente di Ance Cosenza Natale Mazzuca, il Presidente Santino Alessio ed il Direttore Rosario Branda.
Le proposte
I piani ed i progetti descritti dagli Industriali riguardano quattro macro-filiere di intervento: Filiera della rigenerazione urbana, filiera della sostenibilità, filiera della conoscenza e delle risorse culturali e filiera delle risorse relazionali e di governo.
In merito alla filiera della rigenerazione urbana, la proposta riguarda la creazione di un
- piano di riqualificazione e potenziamento degli spazi e delle strutture pubbliche in ogni quartiere;
- piani di riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica e centri storici;
- piano per il rinnovamento e abbellimento del patrimonio urbano;
- progetto pilota: Arte pubblica nei quartieri
Per la filiera della sostenibilità gli Industriali chiedono di diffondere maggiormente la cultura e l’utilizzo di abitazioni più eco-sostenibili all’interno dell’area urbana, magari attraverso la definizione di specifici regolamenti edilizi, ed altri interventi di policy, che attraverso l’obbligo o con incentivi, incoraggino un nuovo modo di ristrutturare e costruire, fortemente orientato alla sostenibilità ambientale. Per Confindustria Cosenza “il nuovo paradigma della sostenibilità può dischiudere nuove opportunità di sviluppo anche per le economie in precedenza periferiche, a patto che siano pronte a fornire ambienti fertili per la crescita economica decentrata, basata sull’imprenditorialità e la sperimentazione.
Occorre puntare sulla qualità, intrecciando i settori hi-tech con la qualità del paesaggio, l’innovazione con il patrimonio storico, le università e i centri di ricerca con i prodotti tipici. In poche parole occorre pensare ad un piano per la valorizzazione dei borghi e lo sviluppo del turismo enogastronomico”.
Relativamente alla filiera della conoscenza e delle risorse culturali, Confindustria Cosenza propone di realizzare un “Piano per la promozione del polo ICT e dell’Innovazione” con l’obiettivo di fare rete, raggruppare gli attori intorno ad iniziative strategiche, creando massa critica e promuovendo all’esterno il polo in modo da attrarre nuove imprese e nuovi investitori, promuovere una più ampia e approfondita conoscenza delle trasformazioni del sistema locale dell’ICT e dell’Innovazione, elaborare una strategia di marketing mirata, individuare e promuovere a livello locale la produzione di beni collettivi in grado di accrescere la competitività delle imprese locali dell’ICT e dell’Innovazione.
Per quanto concerne la filiera delle risorse relazionali e di governo, gli imprenditori di Confindustria Cosenza chiedono di irrobustire il coordinamento delle politiche all’interno dell’area urbana, di rafforzare la cultura del dibattito pubblico, accrescere il grado di partecipazione delle istituzioni intermedie e dei cittadini ai processi decisionali e la trasparenza nelle scelte pubbliche, migliorare la qualità e l’efficacia dei processi decisionali e delle politiche. Un processo da innescare con un Forum dell’area urbana e di un progetto pilota che riguardi l’Urban center.
Il Comitato di Presidenza di Confindustria Cosenza ha auspicato la “corresponsabilità della cittadinanza”, cioè una partecipazione attiva di tutti, che possa contribuire ad accrescere il senso di appartenenza e di cura da parte dei cittadini nei confronti dello spazio urbano in cui vivono e si relazionano, ed il livello di collaborazione con l’Amministrazione locale, per fare della città un luogo in cui ciascuno possa realizzare il proprio progetto di vita.
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