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Il Natale spinge la ripresa dei consumi. Dopo il buio di questi ultimi sette anni, tornano a prendere vita le vie dello shopping. I consumatori della provincia di Cosenza, nonostante gli adempimenti fiscali che li attendono destineranno quest’anno più risorse finanziarie per gli acquisti sotto l’albero.
Un quadro finalmente incoraggiante che dopo un lungo periodo sfavorevole descrive una rinnovata fiducia nella realtà provinciale e nell’intera Penisola. L’ufficio studi di Confcommercio Nazionale, infatti, stima che nonostante la percentuale dei consumatori che si appresta ad effettuare gli acquisti nel 2015 sia sostanzialmente invariata (l’85,9% rispetto all’85,8% del 2014), vi sarà comunque un leggero aumento (5% circa) del budget pro capite destinato agli acquisti di natale.
Seppur la situazione a livello provinciale presenti delle criticità i cittadini non si sono fatti scoraggiare, ed anzi, attendono con rinnovata speranza e fiducia lo spettacolo del Natale ormai prossimo ad entrare in scena. Tra i rumori della città, le luminarie che addobbano le strade e le vetrine si cerca di ritrovare uno spirito di festa che sembrava ormai svanito. Merito di un clima diverso. I cittadini non si limitano più ad uscire a fare quattro passi, a dare un’occhiata alle vetrine, in un’atmosfera densa di sconforto, come negli scorsi anni. Pur essendo lontani i tempi delle grandi spese, dagli umori dei passanti traspare la voglia di voler rilanciare il “rito” dello shopping natalizio. Aumenta, infatti, la percentuale di chi decide di effettuare i propri acquisti nel mese di dicembre. Otto consumatori su dieci non hanno atteso più gli ultimissimi giorni a ridosso delle festività. Confcommercio Cosenza ha tracciato un bilancio sull’andamento delle vendite di Natale nella Provincia. Secondo il Centro Studi, nonostante il 94% dei consumatori non stanzierà ancora un budget superiore ai 300 euro per i regali, nel 2015 sono aumentati coloro che dichiarano di voler spendere tra i 100 e i 300 euro, (+0,7% rispetto al 2014).
In leggero aumento la spesa media per persona per i regali di Natale che si attesta attorno ai 157 euro, rispetto al valore del 2014 (150 euro) ma ancora distante dai livelli del 2009 (era superiore ai 200 euro).
Aumenta il numero di coloro i quali considerano gli acquisti natalizi “una spesa necessaria ma che è piacevole affrontare”, sono oggi il 51,2% ed erano il 49,8% un anno fa. Tra coloro che aumenteranno il budget destinato agli acquisti troviamo soprattutto i giovani fino ai 34 anni e gli anziani oltre i 64 anni, a dimostrazione che alcune difficoltà economiche del passato accennano finalmente a diminuire.
Per quel che riguarda invece i punti vendita preferiti dai consumatori, i negozi di vicinato continuano a reggere la concorrenza dei grandi centri commerciali.
Il vero fenomeno di questo Natale è, però, il commercio elettronico per l’acquisto dei regali, che oramai interessa circa il 25% dei consumatori. Circa tre consumatori su dieci acquisteranno online almeno un articolo, sia da siti specializzati che da siti di commercio elettronico allestiti dai soggetti della distribuzione tradizionale. I prodotti più venduti anche per questo natale saranno i generi alimentari (73% Nota )seguiti dall’abbigliamento (49,3%) che sorpassa i giocattoli (48,2%). Da segnalare il trend in continuo aumento degli ultimi anni della ricerca del regalo “tecnologico” (smartphone, tablet, computer), che rappresenta oramai circa il 40%.
Il direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Cocciolo, nel commentare i dati rilevati dal Centro Studi ha affermato: “Il quadro economico sembra favorevole e sembra portare una boccata d’ossigeno vitale alle famiglie e alle imprese, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Bisogna mettere in atto quelle politiche di riduzione della pressione fiscale e di aiuto ai cittadini ed alle imprese, quelle azioni atte a sostenere in maniera definitiva i consumi. Bisogna favorire l’accesso al credito e semplificare l’apparato burocratico che penalizza tutti i settori. Ora più che mai è doveroso, attivarsi e profondere il massimo sforzo possibile per non vanificare questi germogli di ripresa”.
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