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Sono state definite le liste per le prossime elezioni regionali che dovranno consacrare il prossimo governatore della Regione Calabria.
In questi ultimi giorni, in una serie di incontri avvenuti nell’intera Regione, si è potuto rilevare, ove ce ne fosse ancora la necessità, la gravissima crisi che vive il nostro tessuto produttivo: artigiani e commercianti sono veramente allo stremo. Molte Aziende ormai fanno fatica a pagare gli stipendi ai propri dipendenti e, quando lo fanno, si scontrano con il problema di una contribuzione fiscale diventata ormai minatoria per la sopravvivenza stessa delle Imprese. Le imprese, i lavoratori autonomi e dipendenti, nonché i tantissimi disoccupati ,che di fatto sono la sintesi dei nostri giovani, prima di recarsi al voto dovrebbero meditare seriamente sulle proprie scelte ed evitare di concedere il loro consenso per partito preso, per parentele o amicizie o per qualche vana promessa probabilmente irrealizzabile.
Abbiamo tutti il dovere, da calabresi responsabili e consapevoli, di combattere ed estromettere dalla scena politico-amministrativa tutte quelle “personalità” che ormai da tantissimi anni dominano la scena politica a suon di proclami, parole e niente più. E la situazione socio-economica in cui la Regione si ritrova ne è una prova evidente e chiara.
Burocrazia invadente, sistema bancario assente che utilizza i nostri territori solo per fare raccolta, tasse e imposte regionali e locali non più sostenibili, il problema sicurezza ormai arrivato a livelli allarmanti (e conclamato dai tanti attentati e atti intimidatori subiti quotidianamente dai tantissimi imprenditori), disoccupazione, abusivismo, lavoro nero, infrastrutture inesistenti, ritardi nei pagamenti della p.a., smantellamento totale delle rappresentanze associative regionali per avere carta bianca nelle loro scriteriate decisioni, sono solo alcune delle difficoltà che i nostri capitani coraggiosi devono affrontare nel mentre questa politica, inerte, si permette il lusso di NON spendere milioni, anzi miliardi di euro di fondi comunitari per mancanza di una programmazione seria e professionale.
Confartigianato ha le idee chiare su quello che la politica deve fare, insieme al sistema finanziario, per uscire da questo tunnel. E proprio per questo motivo, nei prossimi giorni si attiverà a 360° per sollecitare il consenso solo ed esclusivamente per quei candidati che avranno la competenza e i programmi consoni alle esigenze del Territorio, a prescindere delle appartenenze. Ne va della sopravvivenza di migliaia di piccole imprese, dei posti di lavoro, dei loro dipendenti e collaboratori ma principalmente di un tessuto sociale che ormai registra solamente emigrazione e abbandono. La priorità quindi verrà data ai programmi e alle azioni che si intenderanno intraprendere a livello regionale, ma anche e soprattutto a favore dei territori per troppo tempo dimenticati a se stessi e ai loro problemi
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