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La SegreteriaProvincialecosentina del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, guidata dal Segretario Provinciale Antonio Scornavacca, ha incontrato il Questore di Cosenza Alfredo Anzalone.
In un clima rispettoso e costruttivo tra le parti sono state rappresentate al Questore, in estrema sintesi, le problematiche connesse allo stato di salute della Polizia di Stato nella provincia di Cosenza ed in particolar modo nella Questura. Il Coisp ha rappresentato al Questore lo stato di disagio che vivono oggi gli Operatori della Polizia di Stato nella questura cosentina, inseriti ad operare in un contesto ad alto rischio di criminalità organizzata, in un tessuto sociale esplosivo a causa delle estreme condizioni di sottosviluppo occupazionale, chiamata spesso a essere l’unica forma istituzionale pronta a dare risposte alla cittadinanza, isolata nel suo compito ed addirittura a volte additata e contestata.
In un panorama di emergenza sociale, sono state evidenziate al Questore Anzalone le emergenze interne alla Questura, in particolar modo in Uffici di primo piano al contrasto alla criminalità come la Squadra Mobile e la Divisione Anticrimine. Emergenze consistenti nella mancanza del previsto turn over della forza lavoro, all’esiguità del monte ore straordinario, alle scarsissime risorse strumentali per operare.
Se a tutto ciò poi si è aggiunta una mancanza di riconoscimento dei ruoli, o ad una sovrapposizione degli stessi, e quindi una delegittimazione delle rappresentanze degli Operatori della sicurezza, si è arrivati solo ad ottenere un’accresciuta conflittualità che ha posticipato la risoluzione dei problemi. “Consci del fatto che non esiste la bacchetta magica, – dice la Segreteria Provinciale del Coisp – si è avuto modo di apprezzare le doti di apertura al dialogo e al tempo stesso di fermezza del Questore che, ricevute le focose istanze del Coisp, ha chiesto il necessario tempo per una impellente riorganizzazione degli Uffici della Questura. Siamo decisamente convinti di una cosa.
– Conclude il Coisp di Cosenza – Che solo confrontandosi su un livello di onestà intellettuale è possibile andare avanti per migliorare le condizioni lavorative dei Poliziotti, sinonimo di una Polizia sempre più efficiente. Ed ora sembrerebbe che vi siano queste premesse, a prescindere poi dall’attuazione della prassi che può portare, diremmo inevitabilmente, a proposizioni diverse e antitetiche. In ogni caso noi saremo pronti a far sentire la nostra voce con le critiche del caso ma anche, per come auspichiamo, con gli elogi del momento”.
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