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Nessuna risposta è giunta alle nostre Organizzazioni Sindacali, a proposito della richiesta di convocazione inoltrata al Sindaco, per discutere della Centrale di Rossano.
Eppure i motivi per decidere in tempi brevissimi ci sono tutti e forse la questione ha già preso una strada senza ritorno.
Dopo la decisione dell’ENEL che potrebbe non garantire un futuro occupazionale ai lavoratori diretti ed indiretti entro fine anno, negli ultimi due giorni sono arrivate due notizie che, in un certo senso, sono collegate con la Centrale di Rossano.
La prima riguarda la centrale ENEL di Porto Tolle che ha avuto le varie autorizzazioni positive, anche sugli ultimi ricorsi presentati dai cosiddetti ambientalisti, che tanti danni stanno producendo all’economia del Paese, mentre la seconda riguarda il progetto di costruzione della centrale Termoelettrica di Saline Joniche che ha avuto l’OK per la Valutazione di Impatto Ambientale.
Le due vicende sono strettamente collegate con la Centrale di Rossano.
Se l’ENEL investe sul territorio del Veneto, non è detto che sia poi interessata anche ad investire su quello calabrese e se parte la costruzione della Centrale di Saline a carbone pulito, non è detto che l’ENEL sia interessata a costruire una ulteriore centrale in una regione dove c’è un surplus di energia.
Come si vede, i tempi di intervento non sono da considerarsi un aspetto secondario.
In momenti di crisi come quello che stiamo attraversando non possiamo consentirci di perdere neppure una sola occasione di lavoro.
Ipotesi, che diventerà certezza, se non si decide in tempi rapidi.
Abbiamo dato la nostra solidarietà ai lavoratori in lotta per il mantenimento del tribunale a Rossano ed abbiamo apprezzato la presenza dei gonfaloni comunali durante le manifestazioni. Perdere il tribunale significherebbe un danno notevole per la città, ma anche perdere centinaia di posti e l’opportunità di lavoro per migliaia nei prossimi anni, all’ENEL sarebbe un suicidio.
Siamo fiduciosi che la responsabilità di chi ha il dovere di decidere per il meglio nei tempi rapidi che il caso ci impone, alla fine premierà la nostra città.
Da parte nostra, lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: non vogliamo un SI o un NO a prescindere e senza motivazioni.
Vogliamo un SI che ci convinca della bontà dell’investimento e che garantisca la salute di chi opera all’interno e dei cittadini tutti.
Lotteremo con le unghie e con i denti per mantenere ed aumentare le occasioni di lavoro nella nostra città.
Lavoro che ci ha dato dignità e ci ha consentito di continuare a vivere a Rossano.
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