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Nella giornata di ieri presso il Tribunale di Paola, Sezione Penale in composizione Collegiale (Presidente Paola Del Giudice, Giudici a latere Pierpaolo Bortone e Daniele Granieri) si è tenuto il processo originato dall’Operazione Antidroga “Scacco Matto” condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Paola su delega della locale Procura della Repubblica e che ha portato all’arresto di diverse persone tra cui il giovane ecologista radicale Emilio Quintieri, all’epoca dei fatti, candidato alla Camera dei Deputati nella circoscrizione calabrese con la Lista “Amnistia, Giustizia e Libertà” promossa da Marco Pannella ed Emma Bonino.
A Quintieri, come si ricorderà, venne applicata la massima misura custodiale e condotto presso dapprima presso la Casa Circondariale di Paola e poi trasferito per punizione dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria presso quella di Cosenza e rinchiuso nel Reparto di Isolamento.
Recentemente, il Tribunale Collegiale di Paola, su richiesta dei suoi difensori di fiducia, gli Avvocati Sabrina Mannarino e Marta Gammella del Foro di Paola e nonostante il parere contrario del Pubblico Ministero, aveva sostituito la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari disponendo però che Quintieri fosse custodito in domicilio all’infuori del Comune di Cetraro imponendo rigorose prescrizioni e divieti a salvaguardia delle esigenze di cautela sociale.
Ieri, quindi, si è aperto il dibattimento e sono stati escussi i testi citati dal Pubblico Ministero Sonia Nuzzo. Si tratta del Tenente Paolo Zupi, Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Paola e del Maresciallo Capo Michele Ferrante in servizio presso il medesimo Ufficio. Entrambi gli Ufficiali di PG che svolsero l’attività investigativa hanno riferito che per Quintieri non hanno effettuato alcuna attività intercettiva telefonica ed ambientale e che nell’ambito delle indagini non hanno accertato e documentato alcuna attività delittuosa posta in essere dallo stesso, nonostante fosse “attenzionato” dai Carabinieri. Inoltre, su specifiche domande del Pm, hanno precisato che il giovane radicale cetrarese è stato sostanzialmente accusato, da alcuni tossicodipendenti, di avergli ceduto in più occasioni sostanze stupefacenti di vario genere dietro corrispettivo di denaro.
E’ stato, altresì, evidenziato che alcuni di questi tossicodipendenti che hanno accusato Quintieri poi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per spaccio di droga. Infine, a richiesta della difesa, il Maresciallo Ferrante, ha confermato che durante l’attività intercettiva praticata sono emersi alcuni contatti telefonici del Quintieri con alcuni degli indagati ma semplicemente di natura amichevole e dal tenore non illecito. Stante ciò il Pubblico Ministero ha rinunciato a far sentire gli altri Carabinieri ed ha chiesto l’acquisizione delle intercettazioni effettuate nelle Indagini Preliminari.
Il Tribunale ha, dunque, aggiornato il processo al prossimo 9 ottobre solo per il conferimento dell’incarico ad un Perito che dovrà trascrivere tutte le intercettazioni mentre l’ulteriore proseguimento dell’istruttoria avrà luogo il prossimo 30 ottobre alle ore 15. In tale Udienza inizieranno ad essere sentiti i testimoni che hanno accusato gli imputati tra cui Quintieri che, sin dall’inizio, si dice “vittima di un complotto” e che è stato inserito in questa Operazione Antidroga solo per darle corposità e massima risonanza mediatica.
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