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“La discarica di Celico non avrebbe dovuto essere aperta al conferimento degli scarti di lavorazione e utilizzo dell’impianto di trattamento. Gli attivisti del CAP, in compagnia dello stesso Sindaco di Celico, Antonio Falcone, hanno invece “scoperto” che il conferimento continua”.
Lo affermano in una nota stampa i membri del Comitato Ambientale Presilano, che incalzano: “Una presa in giro semantica contenuta nella disposizione regionale che vieta il conferimento solo a ditte private inserite nel “circuito pubblico dei rifiuti”, mentre sembra permetterebbe il conferimento dei rifiuti provenienti da impianti privati. Ma da dove venivano i rifiuti trasportati dai camion stamattina?
E’ per questo che chiediamo a gran voce il ritiro dell’autorizzazione AIA a questa discarica”.
In conclusione i membri del CAP: “Un intero territorio chiede di smetterla di portare rifiuti a due passi da un Parco Nazionale con riconoscimento UNESCO inserito nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB/UNESCO.
A due passi dalle case delle persone che si ammalano di tumore, a due passi da corsi d’acqua e su falde acquifere ormai quasi sicuramente compromesse.
La popolazione presilana non tollererà più questa situazione. Già da questa settimana verranno intraprese azioni di protesta”.
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