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La Prima Sez. Penale della Corte d’Appello di Catanzaro – collegio giudicante composto dal Dott. Palma Talerico Presidente e dai Dott.ri Donatella Garcea ed Alessandro Bravin consigliere e Pubblico Ministero dott.ssa Marisa Manzini -accogliendo pienamente la tesi difensiva sostenuta nei motivi d’appello degli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, ha rideterminato, riducendo, la pena inflitta in primo grado dal Tribunale monocratico di Rossano per il ventisettenne rossanese S.G.
L’uomo era stato tratto in arresto perché chiamato a rispondere dei reati di evasione aggravata perché commessa per eseguire anche il reato di violazione di domicilio per fatti avvenuti nel territorio del comune di Rossano.
L’uomo era stato condannato dal Tribunale di Rossano per il reato di evasione mentre assolto per il reato di violazione di domicilio cosicchè gli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena proponevano appello avverso la sentenza di I grado al fine di far ridurre la pena del loro assistito sostenendo la tesi che al caso in esame non poteva applicarsi la circostanza aggravante al reato di evasione, atteso l’assoluzione ottenuta, e quindi di riqualificare il fatto in evasione semplice con conseguente riduzione di pena.
All’udienza della Corte d’Appello di Catanzaro gli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena rappresentavano ai giudici come la sentenza di primo grado doveva essere riformata, con rideterminazione e riduzione della pena inflitta in primo grado per quanto riguarda il reato contestato di evasione aggravata atteso che l’uomo era stato assolto in primo grado dalla violazione di domicilio e quindi il fatto doveva riqualificarsi in evasione semplice e non aggravata e di rigettare la richiesta formulata dal Pubblico Ministero che chiedeva di confermare la sentenza di I grado.
Il collegio giudicante, ritiratosi in camera di consiglio, valutato quanto addotto dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena rigettava quanto sostenuto dal Pubblico Ministero ed accoglieva la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena escludendo l’aggravante contestata all’uomo rideterminando e riducendo la pena a soli mesi 5 e giorni 10 di reclusione concedendo, altresì, la conferma del beneficio della pena sospesa.
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