Castrovillari (CS), le dichiarazioni del Sindaco Lo Polito in occasione dell’intitolazione al Generale Dalla Chiesa della rotatoria

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LOPOLITO
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“L’Italia ed anche la città di Castrovillari ricordano il 3 settembre 2012 il 30° anniversario della morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso da “Cosa nostra”, il 3 settembre 1982 a Palermo quando era Prefetto, insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro, mentre viaggiavano su una A112 bianca (e all’autista e agente di scorta Domenico Russo che seguiva la vettura del prefetto su di un’altra).

Aveva 62 anni l’uomo tutto d’un pezzo, fedele alle istituzioni ed allo Stato, e con un grande desiderio di non deludere la tanta gente che aveva fiducia in lui. Il capoluogo del Pollino, grazie all’iniziativa sinergica del Comune e del Comando Compagnia Carabinieri di Castrovillari, lunedì mattina ne intitola la rotatoria di viale del Lavoro, nei pressi dell’Ospedale, affermando , così, che l’esigenza di giustizia che guidava nelle sue azioni il generale Dalla Chiesa, e che ancora “brucia” ed è sentito dalle popolazioni, è alla radice della democrazia, di ogni democrazia che si rispetti, che non è semplice ordine esteriore perchè essa risponde soprattutto al desiderio dell’uomo per il bello, per il buono e per il giusto.

Un fattore importante quanto irrinunciabile per dare corpo alla partecipazione di tutti alla “res publica” e, quindi,  per far dialogare gli uomini tra di loro, e ribadire che la democrazia,  prima di essere un insieme di regole, fonda i suoi principi sulla irriducibile dignità della persona che viene prima di ogni altra cosa e genera il rispetto reciproco, quello che, poi, serve ad una società per crescere e svilupparsi.

E’ l’esigenza profonda di ogni comunità. E’ quello che la manifestazione vuole trasmettere oltre a ricordare un emerito servitore dello Stato.

Insomma,  una iniziativa di alto profilo culturale per affermare l’importanza di salvaguardare il bene comune, che il generale e prefetto Dalla Chiesa perseguiva costantemente con le sue mansioni e condotte, consapevole della propria responsabilità e che ciascuno di noi oggi, più che mai, dovrebbe far  propria nei  comportamenti,  in un momento storico, tra l’altro, in cui sono sempre più necessari testimonianze e riferimenti certi. Per dirla in poche parole: uomini e donne appassionati al loro destino, con una grande carica ed amore per il loro lavoro ed il senso delle cose.

L’Amministrazione comunale di Castrovillari anche per questo motivo partecipa, condivide e promuove l’iniziativa, che guarda al valore reale di una persona la quale, pur consapevole dei rischi in cui si imbatteva,  ha risposto, attraverso la sua dedizione, alla difficile e delicata responsabilità a cui era stato chiamato, a tutela di quella giustizia che è rispetto delle regole ed il cui orizzonte ultimo è molto di più di queste.

Una commemorazione ed una manifestazione, dunque, per riflettere con attenzione e capire l’opera di un uomo e di tanti altri, come questi (vedi per esempio i giudici Falcone, Borsellino, Livatino ed i tanti caduti a tutela della legalità, appartenenti ai diversi organismi dello Stato), che con la loro vita, opera ed impegno hanno richiamato alla nazione il senso di scelte, valori  e modi di agire, fatti di atti concreti  per la costruzione di un cammino carico di positività e futuro.

Solo con questa dedizione è possibile affrontare i problemi che, purtroppo, affliggono la convivenza civile per la quale,  quotidianamente, le  Forze dell’Ordine sono impegnate a prevenire e combattere in nome di una civiltà che non vuole imbarbarirsi e che chiede aiuto e sostegno, consapevole pure che solo un’attenzione vera all’emergenza educativa può fare la vera differenza per rispondere, ancora più incisivamente, a  situazioni reali nei confronti delle quali uomini come Dalla Chiesa hanno sacrificato la propria vita, senza, però, “soccombere” e permanendo vivo nel cuore delle persone. Questo fatto deve scuoterci, renderci vigili, come ci richiama, senza mezze misure, tra l’altro, quel temerario “vincerò” gridato  alla fine del “Nessun dorma” nel Turandot di Giacomo Puccini.”

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Author: Cristina

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