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“Questa mattina la Giunta municipale nel prendere atto della sentenza della Corte Costituzionale, ha annullato – precisa il sindaco, Domenico Lo Polito- con proprio atto e, così, revocato, con efficacia immediata, la precedente delibera di Giunta n. 181 del 25/10/2011 dando atto che la migliore organizzazione scolastica contempla la previsione di due Direzioni didattiche ed una Scuola media inferiore a tutela sia del principio della continuità didattica che della fruizione di tutti gli insegnamenti oltre che del mantenimento della sede di servizio di questi.”
“ Le strutture scolastiche oggi esistenti in città consentono – aggiunge Lo Polito – l’articolazione per ordine e gradi dell’istruzione, secondo il precedente schema di due Direzioni Didattiche ed una Scuola secondaria di primo grado articolata su due plessi (Enrico De Nicola e Giustino Fortunato) garantendo, per fasce d’età, spazi adeguati per gli studenti .”
“Copia della delibera verrà trasmessa– spiega il primo cittadino – all’Amministrazione provinciale di Cosenza, affinché provveda alla dichiarazione di nullità ed inefficacia del proprio atto deliberativo sul piano del dimensionamento scolastico provinciale richiedendo, successivamente, la stessa affermazione da parte della Regione Calabria.”
“La delibera dell’Amministrazione comunale di Castrovillari verrà inviata anche all’Ufficio Scolastico Regionale– aggiunge – perché non provveda alla modifica dell’organico in relazione alle istituzioni scolastiche nell’attesa della modifica del piano regionale sul dimensionamento scolastico che deve tener conto dell’annullamento della legge operata dalla Corte Costituzionale, provvedendo , di conseguenza, a ripristinare gli originari codici meccanografici alla Direzione Didattica del Villaggio Scolastico, alla Direzione Didattica dei Santi Medici, alla Scuola media Enrico De Nicola e Giustino Fortunato.”
“Un atto, insomma– conclude Lo Polito-, che oltre a fare propria una sentenza della corte Costituzionale, vuole fare immediatamente sua la preoccupazione positiva della città salvaguardando l’organizzazione didattica ed i lavoratori della scuola, per rispondere al meglio al bisogno educativo, senza perdere di vista le necessità che urgono all’interno del sistema, ma che non possono, comunque, non tenere conto di ciò che la scuola è chiamata a svolgere sempre più affinché in essa avvengano effettive esperienze di educazione, cioè di una acquisizione critica e personale di una concezione globale.”
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