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Venerdì mattina 12 ottobre gli studenti degli istituti scolastici superiori della città di Castrovillari sono scesi in piazza, come i loro colleghi in altre città d’Italia, per manifestare a tutela del diritto allo studio.
Durante la manifestazione per le strade, il corteo si è soffermato dinanzi a palazzo Gallo ed una delegazione è stata accolta, in Sala Giunta, dall’Amministrazione e dal Sindaco, Domenico Lo Polito. Questi, nell’ascoltare le varie denunce degli studenti in merito ai disagi che vivono, ha dichiarato la vicinanza a loro, affermando che “nell’amministrazione di Castrovillari avevano un alleato su cui contare ”.
Nella chiacchierata gli studenti, richiamando le varie questioni al primo cittadino hanno espresso la propria soddisfazione per come erano stati accolti ed ascoltati. “E’ la prima volta – hanno sostenuto in diversi- che capita questo”.
Durante il colloquio sono stati elencati i tanti problemi che vive la scuola “e sempre più acuiti – hanno richiamato i manifestanti– da ciò che non aiuta lo sviluppo di una scuola libera”.
Nel confronto il primo cittadino ha anche spiegato , tra le altre cose, che il Comune non ha competenza sugli Istituti Superiori, ribadendo, però, l’impegno per un diritto allo studio che sostenga tutti, e sottolineando pure il disagio che sta soffrendo il mondo della didattica,”sempre più– ha detto Lo Polito– interessato dai tagli e da problemi di vario genere che mettono a rischio l’emergenza educativa e lo stesso diritto allo studio.”
Anche a partire da questo gli studenti hanno rappresentato i malesseri che vivono negli studi, provenienti sia dalle questioni strutturali che da quelle legate all’offerta specialistica di alcuni percorsi formativi, molte volte carenti di luoghi adeguati per la pratica.
Al termine il primo cittadino ha anche espresso la propria disponibilità, venendo incontro alle richieste degli studenti, di formalizzare una richiesta d’incontro al Ministro della Pubblica Istruzione per affrontare i tanti problemi che si vivono in materia di diritto allo studio, “sempre meno percorso – è stato detto- per suscitare effettive esperienze di educazione, cioè di acquisizione critica e personale di una concezione globale dell’esistenza, che non escluda nessun aspetto della realtà.”
Un segnale da far recapitare al Governo Centrale per far intendere come le difficoltà presenti sul territorio nazionale in materia di diritto allo studio sono vissute anche in periferia.
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