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E’ stata presentata alla stampa , nella sala Giunta, al primo piano di palazzo Gallo, la manifestazione, “Civita..nova”, nata negli anni ’90 con l’intenzione di rivitalizzare, attraverso le capacità degli uomini e donne della città e quelle presenti nelle tante associazioni che caratterizzano la vita culturale e sociale del capoluogo del Pollino, il rione Civita, il salotto buono della città. Un’opportunità che viene riproposta oggi dall’Amministrazione in collaborazione con la Pro loco, l’Associazione Aprustum, il coinvolgimento di altre associazioni ed il patrocinio della Provincia.
E’ stato questo il filo conduttore dell’incontro con i giornalisti, introdotto dall’Assessore Nicola Di Gerio che, pur sottolineando la poca capacità di spesa dell’Ente per dare una consistente mano all’iniziativa organizzata pure in tempi ridotti, ha sottolineato l’importanza dell’evento e la volontà di calendarizzarlo per farlo ridivenire riferimento nel comprensorio. Della sua validità ne ha parlato anche il consigliere Piero Vico a nome e per conto della Provincia che- ha aggiunto- ha offerto, appena coinvolta, il suo contributo consapevole del ruolo che costituiscono sempre più queste manifestazione per promuovere l’esistente e la storia degli antichi borghi. Il consulente alla promozione sportiva, Franco Pirrera, assessore nella Giunta Vico, che negli anni ’90 seguì con altri la manifestazione, oltre a soffermarsi sugli elementi che caratterizzarono 15 anni fa l’appuntamento, ha messo a disposizione la sua disponibilità perché la manifestazione, sin dal prossimo anno, possa esprimersi al meglio delle sue finalità. Sulla stessa linea il Vice Sindaco, Carlo Sangineti, ricordando inoltre che l’Amministrazione desidera recuperare tutto ciò che è parte della storia della città per farne momenti di crescita e partecipazione. “Per questo – ha aggiunto, illustrando il programma, il direttore artistico del Gruppo folclorico della Pro loco, Gerardo Bonifati– non potevano non risuscitare un fatto del genere che s’inquadra in quella valorizzazione dell’esistente e, quindi, dei borghi antichi, luoghi d’identità e sintesi di tutte le capacità e del desiderio dell’uomo di crescere. Su queste valutazioni e la portata dell’iniziativa sinergica ha preso la parola anche Maria Zanone del Centro d’arte 26, mentre le conclusione sono state tratte dal sindaco Domenico Lo Polito.
Questi oltre a ribadire l’importante ruolo dell’iniziativa per rendere più viva un’area, ormai riferimento costante d’iniziative culturali e d’intrattenimento, ha spiegato l’impegno dell’Amministrazione per poter raccordare le espressioni artigianali, legate ai vecchi mestieri e presenti in città che si vorrebbe far ritornare nel rione, alla didattica, suscitando quell’interesse tra i ragazzi e facendo di Civita..nova uno degli strumenti calamitanti di raccordo per permettere che avvengano effettive esperienze di educazione che non escludano alcun aspetto della realtà, anzi ne facciano momenti per legare l’istruzione ad esperienze lavorative che ormai si stanno “estinguendo”. Una scommessa – ha spiegato Lo Polito – che stiamo perseguendo come Amministrazione insieme al consigliere Giuseppe Russo, il quale proprio in questi giorni, insieme alla Confederazione Italiana Agricoltori, sta sensibilizzando le varie scolaresche affinché possano, in uno dei tre giorni di Civita..nova, scendere nel rione ed incontrare le tante capacità artigianali degli uomini e donne che sono presenti. Quelle che dimostrano continuamente quanto è decisiva, per il nostro sistema economico, la risorsa dell’iniziativa e dell’intrapresa. Ecco perchè- ha affermato Lo Polito- siamo particolarmente impegnati sulla scuola e l’istruzione. E ritornando a Civita..nova come appuntamento il primo cittadino ha preannunciato “la volontà di realizzare, per il prossimo anno, una iniziativa più corposa, che possa durare anche per una decina di giorni e che coinvolga tutte le capacità presenti per fare di questa sinergia pubblico- privati e associazioni – Comune un evento che sveli, ancora una volta, tutta la bellezza della partecipazione alle proprie specificità, caratterizzanti del costume e delle produzioni tipiche.”
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