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Aperte le porte del teatro il Piccolo, ed inaugurata una stagione teatrale e musicale che promette ampi consensi di pubblico grazie allo spessore e alla qualità degli spettacoli e degli artisti ospitati dal Direttore Artistico Simona Stammelluti, la quale sabato, 20 febbraio 2016, ha salutato il pubblico di appassionati attraverso parole semplici e sentite. Parole di riconoscenza vera l’arte e l’impegno profuso, ed un ringraziamento a chi è giunto in teatro per omaggiare il lavoro fatto e soprattutto la cultura. Quella cultura tanto amata e diffusa da Umberto Eco al quale è andato un significativo applauso.
Ma la scena, e gli applausi a scena aperta sono stati soprattutto per lei, Silvana Luppino, attrice di grande spessore artistico, dotata di una capacità scenica fuori dal comune, che ha emozionato, incantato e a tratti divertito, con il suo monologo “Anna Cappelli”, scritto da Annibale Ruccello. Un monologo confezionato su misura per le capacità della Luppino la quale ha dipinto sette scene, dove racconta le necessità di una donna, che lontana da casa, vive tutti i disagi di chi si accontenta, fingendo che vada tutto bene. Una camera in una casa in comune stantia dell’odore di gatti e di cordialità forzata, cui si aggiunge un lavoro noioso che però dà da vivere, ed accanto alla realtà ecco il costante desiderio di avere un compagno di vita, una casa propria e un matrimonio tradizionale, con la rassegnazione che ne consegue. Il tema è molto attuale, anche troppo: la solitudine delle donne mature a cui segue l’ebbrezza dell’effimera conquista della libertà individuale intesa erroneamente come vivere pianificando soltanto gioie e divertimenti smart senza preoccuparsi di educare l’anima affrontando anche i rapporti scomodi.
Un monologo che regala al pubblico consapevolezze e colpi di scena, proprio mentre sembra che la protagonista abbia finalmente trovato una condizione prossima alle proprie necessità. Intonazione, presenza scenica, dizione perfetta ed espressività accompagnano Silvana Luppino, nei diversi passaggi di scena, mentre sa divenire l’incarnazione di tutte quelle donne che arrivano al punto cruciale, a volte spietato della propria esistenza, pur di non arrendersi all’insuccesso emotivo.
Applausi e ancora applausi per la Luppino, che alla fine si è inchinata al suo pubblico lasciando trapelare una evidente commozione consapevole di aver conquistato gli spettatori grazie alla sua notevole bravura. Dopo lo spettacolo il pubblico in sala ha potuto godere della cena, insieme all’artista, nel foyer del teatro, e adesso già si guarda ai prossimi spettacoli in cartellone.
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