Castello Rocca Imperiale, giù il sipario per la mostra di Ferlinghetti. Le note rock di Omar Pedrini colonna sonora del mitico Ulisse

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Il castello di Rocca Imperiale sempre più attrattore culturale e turistico per il territorio. Un successo l’inaugurazione, in anteprima mondiale, della mostra di Lawrence Ferlinghetti “Sulla rotta di Ulisse” davanti ad una degna cornice di pubblico nell’atrio principale dell’imponente maniero federiciano. La mostra, composta da disegni preparatori e dipinti narranti il leggendario passaggio dell’eroe omerico (con il supporto di un’antologia poetica) lungo le coste calabresi, è ospitata (sino al 20 agosto) nelle stanze superiori del castello in una splendida location medievale.

L’evento clou dell’alto jonio cosentino per l’estate 2012 non ha deluso le aspettative ripagando lo sforzo e la passione della casa editrice Aletti di Guidonia che da almeno tre anni, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, è impegnata a riempire con eventi d’elite quello scrigno che è il centro storico di Rocca, con il “Paese della Poesia” motore trainante di ogni evento. Unico esempio di vero marketing territoriale nel comprensorio, punto fermo del programma amministrativo del sindaco Ferdinando Di Leo, che vede Rocca Imperiale sempre più “biglietto da visita” per l’intero Alto Jonio e non solo. La serata inaugurale della mostra è stata impreziosita dalla presenza della rock star Omar Pedrini che al chiaro di luna ha sfoggiato, in acustica, alcuni suoi pezzi storici del repertorio degli ex Timoria, e tra cui i richiestissimi “Sole spento” e “Shock”.

da sx di leo, aletti, diano
da sx di leo, aletti, diano

Prima delle note di Pedrini, poeti provenienti da tutta Italia sono giunti, molti spontaneamente, al castello di Rocca, per declamare i loro versi (alcune poesie sono state lette da Giuseppe Lorin, attore dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma), creando l’atmosfera per il collegamento audio video con San Francisco da dove Lawrence Ferlinghetti ha salutato Rocca Imperiale, il sindaco, l’editore Giuseppe Aletti, le curatrici della mostra Giada Diano ed Elisa Polimeni e Omar Pedrini che divide con il padre della Beat Generatin le origini bresciane ed alcuni versi che la rock star ha musicato in uno dei suoi primi album dedicato proprio a quel particolare movimento artistico diffusosi negli States negli anni’ 50.

«Stasera stiamo dando voce ad un territorio che merita eventi come questi – ha commentato soddisfatto il sindaco Di Leo -. Se qualcuno pensa che l’Alto Jonio può essere fisicamente lontano dai palazzi della politica regionale, noi rispondiamo che questa terra è vicina a quell’idea di cultura che può far decollare un territorio». Parole di elogio per l’editore Aletti anche da parte del consigliere regionale Giuseppe Ranù: «Le sue idee lungimiranti e innovative possono davvero trasformarsi in un trampolino di lancio per questo spicchio di Calabria». Commosso e allo stesso tempo compiaciuto l’intervento di Giuseppe Aletti, originario proprio di Rocca Imperiale: «Serate come questa sono il giusto premio dopo mesi di lavoro» .

E per quanto riguarda alcuni spiacevoli tentativi di imitazione avvenuti di recente, con almeno un paio di comuni del Nord Italia che hanno provato in maniera più o meno goffa a fregiarsi del titolo di “Paese della Poesia”, Aletti ha tranquillizzato la platea: «Il “Paese della Poesia” è Rocca Imperiale (unico al mondo con marchio registrato) e ci batteremo per consegnarlo alla storia. Le idee sono sacre e appartengono a chi le partorisce».

In questi giorni il castello di Rocca Imperiale si trasforma in un vero laboratorio culturale open, con eventi dedicati che affiancheranno la visita alla mostra. Poco più giù, nel borgo antico la “Via dei limoni e della poesia”, affascinante percorso che rende il piccolo comune federiciano ai confini con la Lucania, unico al mondo.

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Author: Cristina

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