Cariati (CS), Via De Filippo rivive momenti di paura

VIA DE FILIPPO 1

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VIA DE FILIPPO 1
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di Pasquale Loiacono

Il torrente Brello straripa ed entra nelle case creando danni incalcolabili.

Per l’amministrazione civica è tutto normale, giacché misure di prevenzione onde evitare queste ed altre tragedie ben più dolorose non ce ne sono.

Gli abitanti di via De Filippo, zona San Cataldo, a nord dell’abitato, convivono con la paura.

La settimana scorsa, a causa delle abbondanti precipitazioni, molte famiglie hanno rischiato davvero di essere travolti dal fango che tracimava dall’apparente innocuo torrente a causa, dicono, “dell’incuria e del totale stato di abbandono in cui versa “.

Insomma, il torrente esonda e nessuno batte ciglio.

I residenti di quella via intitolata al maestro della commedia italiana, ricordano la loro farsesca storia: “Gia nei primi giorni del mese di novembre 2010, quando si è verificato il primo evento di inondazione, il sindaco di Cariati,  il Genio Civile e l’Autorità di Bacino erano stati informati della grave situazione in cui versava l’intera area, con riferimento al torrente sul quale ignoti hanno realizzato illecitamente vari interventi sul letto del fiume e nel suo argine, oltre ad averne deviato il suo corso”.

VIA DE FILIPPO 2
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Lo scempio sarebbe occorso “senza alcun controllo da parte delle autorità preposte se non, addirittura, con la loro compiacenza”.

Alle rimostranze circostanziate del 2010 di qualche residente seguono le rassicurazioni del Comune il quale, attraverso gli uffici preposti, rassicura la popolazione: “Il Comune, anche attraverso mutui contratti alla bisogna, risolverà il problema”.

Crederci sarebbe stato un atteggiamento da ingenui, perché a distanza di due anni, lamentano i cittadini, “nulla è successo, nonostante il sopralluogo delle autorità preposte effettuato a seguito della precedente denuncia”.

Difatti, anche “oggi l’acqua ha raggiunto circa un metro di altezza, travolgendo ogni cosa, entrando nelle abitazioni e causando ingenti danni: ciononostante, i nostri amministratori non si sono neanche degnati di passare per tali luoghi, se non altro per verificare di persona ciò che la loro indifferenza ed incuria ha cagionato per la seconda volta”.

Dubbio amletico: “Sarà forse perché, non essendo a posto con la loro coscienza, si vergognano delle loro azioni o meglio, dello loro omissioni? O forse perché credono di avere assolto al loro compito avendo fatto fare, il giorno dopo, una “passerella” a due rappresentati della Provincia di Cosenza?”.

Probabilmente non lo sapremo mai, anche se le persone che vivono in via De Filippo riferiscono: “Quel sopralluogo è durato all’incirca cinque minuti, durante i quali i signori della Provincia non hanno effettuato alcun rilievo. Per rendere l’idea della superficialità dell’intervento, questi signori non si sono sporcati neanche le scarpe”.

L’auspicio: “Speriamo che la magistratura, già informata con ogni dovizia di particolari, faccia celermente il proprio lavoro, così come ha fatto altrove, e non si aspetti che accada l’irreparabile ovvero “ci scappi il morto”.

Ieri sera si è scatenato il pandemonio: un residente, che aveva protestato con un suo vicino perché questi stava erigendo un argine sul greto del torrente, è stato malmenato ed ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso.

Ora la questione, dopo particolareggiata denuncia, è in mano alla magistratura che dovrà accertare tutte le responsabilità del caso e stabilire ce certi lavori a difesa delle proprie abitazioni non rechino pregiudizio ad altre strutture situate a monte.

Potrebbero emergere anche implicazioni a carico degli uffici comunali preposti.

Insomma, evitare una tragedia è doveroso, rispettando l’incolumità e la sicurezza di tutti, anche quella di una signora parzialmente disabile che ha passato una npotta di paura nel suo letto, galleggiante nel fango.

Ma quaggiù la rassegnazione, che è un suicidio quotidiano, è di casa, perché, come diceva ancora il grande Edorado, prima o poi “addà passà a nuttata”.

Si, ma quando?

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Author: Cristina

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