Questo post é stato letto 30130 volte!
Le fiamme gialle cosentine hanno concluso un’articolata attività di contrasto all’illecito fenomeno del “caporalato” e all’impiego di mano d’opera irregolare, con la denuncia di 6 persone.
Approfittando dello stato di necessità e bisogno di persone in cerca di occupazione, i “caporali” sfruttavano la forza lavoro di braccianti agricoli, italiani ed extracomunitari illusi dalla speranza di una paga adeguata e decorosa, per impiegarli nei campi della Sibarite.
L’operazione, condotta nel corso delle ultime settimane in diverse località della Sibarite, si è svolta attraverso il controllo di automezzi, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti e riscontri cinefotografici.
L’organizzazione individuata forniva ai lavoratori sfruttati un posto letto in fatiscenti “abitazioni” costituite da container non areati, maleodoranti e in pessime condizioni igieniche. Il tutto per 100 euro al mese.
Diversi lavoratori venivano continuativamente impiegati per 10 ore di lavoro al giorno, senza alcuna pausa e senza alimenti, ricevendo una retribuzione di 1 euro ogni ora di lavoro.
A conclusione delle attività sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Castrovillari 6 soggetti, quattro italiani, un bulgaro ed un pakistano, per aver organizzato e reclutato manodopera agricola, fornendo intermediazione ad aziende, mediante sfruttamento dei lavoratori attuato con violenza e minacce (c.d. “caporalato” ex art. 603 bis C.P.).
Il cittadino pachistano è stato denunciato anche per porto abusivo d’armi.
I controlli della Guardia di Finanza a contrasto del fenomeno del “caporalato” si intensificheranno per tutto il periodo della campagna agrumaria.
Questo post é stato letto 30130 volte!