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di Mario Guido
Se il letteratoviaggiatore, TideoAcciarino Piceno che, invitato dal principe Sanseverino di Bisignano, da Firenze arriva nel cosentino, tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, arrivasse oggi nella Valle del Crati, magari per visitare ancora Bisignano e dintorni, certamente non avrebbe modo di vivere l’ esperienza vissuta in quell’epoca, allorchè ebbe la delusione di ritrovarsi in una realtà politica e sociale talmente degradata, sotto tutti gli aspetti, da costringerlo a definire Bisignano “ la mortificazione e la vergogna della Calabria”.
A parte la veridicità delle considerazioni fatte dall’Acciarino che furono riportate da diversi discepoli che contava la scuola da lui fondata a Cosenza, possiamo ritenere che il principato dei Sanseverino, all’epoca regnante,non rappresentò per Bisignano e l’intera Valle del Crati, una occasione di crescita culturale e sociale in una regione come la Calabria che, a quel tempo, era considerata alla stregua di una provincia spagnola, culturalmente avanzata e capace di affermare anche la sua autonomia ed indipendenza.
Oggi la situazione della Calabria è molto diversa e anche Bisignano, così come altri centri piccoli e grandi, dimostrano ricche potenzialità culturali e sono caratterizzati dalla intelligente creatività di uomini che eccellono nella letteratura, nella storia, nella ricerca scientifica e nella poesia.
Senza voler far torto a personaggi del passato che pure hanno onorato la loro terra con le loro opere nel campo della cultura in generale, qui mi preme presentare e ricordare l’opera di un amico concittadino che vanta già un curriculum di notevole spessore che spazia dall’impegno culturale e professionale a quello politico e amministrativo.
Rosario D’Alessandro, bisignanese purosangue, classe 1947 ha conseguito due lauree, la prima inLingue e letterature straniere presso l’Università degli Studi di Pisa, la seconda in Lettere moderne conseguita presso l’Università degli Studi di Salerno.
Professionalmente è stato impegnato nella qualità di docente e dirigente scolastico in diversi Istituti di Istruzione, nel contempo ha svolto attività di ricerca, di conferenziere e di saggista pubblicando diversi articoli su riviste, giornali e miscellanee.
Nel1978 ha pubblicato “ Il Beato Proclo e Bisignano durante la dominazione bizantina “, cui ha fatto seguito nel 1983 “ Chiese, Conventi, Confraternite a Bisignano dal Medioevo al XVI secolo.
E’ dello stesso anno la pubblicazione di “ Bisignano – Società, Economia e Costumi nel 1600”.
Nel 1988 pubblica “ L’Epoca del Beato Umile da Bisignano “, mentre nel 1996 e 1999 pubblica le sue opere più impegnative dal punto di vista della ricerca storica: “ Chiesa e Società in Calabria – Una visita apostolica del 1630 “ e “ Chiesa e Società in Calabria – I Sinodi di Bisignano “.
Come saggista e conferenziere, inmolteplici occasioni, ha dato e continua a dare il suo prezioso contributo, in particolare, alla conoscenza dei rapporti tra Chiesa a Società in Calabria e nel Meridione d’Italia.
Ha collaborato e collabora con riviste come: Periferia, Microprovincia, Studi Meridionali, Calabria Letteraria, L’Altra Europa, Serratore.
Il suo curriculum è ricco di titoli culturali e professionali.
Ha ottenuto il premio alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 1996.
In campo politico-amministrativo è stato componente del Comitato di Gestione della U.S.L. n° 6; Consigliere comunale di Bisignano; Assessore presso la Comunità Montana “ Destra Crati “ e Sindaco di Bisignano dal 2001 al 2006.
A tutta questa molteplice attività ha aggiunto ora quella di poeta con la pubblicazione di “ Calligrafie “ ( EX LIBRIS ) 2015.
Una raccolta di oltre 250 poesie racchiuse in cinque gruppi: Il peso dei nomi, Alunne,Sangue antico, Lontananze, Le battaglie di Omero.
Su questa opera mi permetto riportare quanto ha scritto Dante Maffia che definisce il libro “ Calligrafie “ “una vera sorpresa di Rosario D’Alessandro, fitto di pagine di poesie, ma anche di un “Discorso sulla poesia” che la dice lunga sul “fare” del poeta e sulla sua consapevolezza”.
Maffia dice ancora della poesia di D’Alessandro “piace la pacata misura in cui il poeta racconta gli incontri sia umani e sia letterari e piace la semplicità con cui perfino le figure appaiono ritratte in maniera viva. Il che significa che “ Calligrafie “ è nato da un’esigenza interiore che ha dettato ombre e luci, entusiasmi e immagini”.
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