Bisignano rivuole il suo Crocifisso della Riforma

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di Mario Guido

Spenta l’eco dei festeggiamenti a Bisignano si torna a discutere animatamente sul futuro del Santuario di Sant’Umile, sulla riapertura della Chiesa della Riforma che rimane chiusa da oltre tre anni e che ha bisogno di urgenti lavori di restauro.

          Nel corso del suo discorso ufficiale pronunciato durante i festeggiamenti, il sindaco, Umile Bisignano, nel formulare gli auguri di ben tornati ai frati della nuova Famiglia francescana che nel prossimo mese di settembre prenderanno possesso del Santuario, ha richiesto espressamente al Ministro Provinciale dell’OFM della Calabria, padre Fabio Occhiuto, la restituzione del Crocifisso che potrebbe essere sistemato nel salone adiacente al chiostro del Convento che è stato trasformato il cappella dove vengono celebrati, quotidianamente, i riti religiosi.

          Il Crocifisso, straordinaria opera del monaco scultore delle Madonie, fra Umile da Petralia Soprana, al secolo Giovanni Francesco Pintorno, costituisce il documento più importante e più venerato della religiosità locale.

          Si tratta di una delle più apprezzate e riconosciute opere dello scultore siciliano e la sua autenticità è dimostrata da una scritta originale incisa sui  glutei che così recita:” Frate Umile da Petralia siciliano fecit/ dei Frati Minori Riformati/ 2 novembre 1637 “.

          Per la impressionante espressività, per la purezza delle linee anatomiche, per la naturalezza dell’incarnato, sono numerosi i critici che ritengono l’opera appartenere al  periodo artistico della piena maturità dell’autore.

          Il prezioso simulacro è stato rimosso dalla sua sede naturale in occasione del fenomeno di smottamento avvenuto nel febbraio del 2010 che ha comportato la chiusura del complesso religioso ed è stato conservato, insieme a tante altre opere d’arte, dipinti e statue, in uno dei tanti conventi posseduti dai Frati Minori in Calabria.

          Ora, considerato che dal prossimo mese di settembre la nuova Famiglia francescana, sotto la guida illuminata di padre Antonio  Martella, guardiano, si insedierà regolarmente nel complesso religioso, tutte le opere e gli oggetti, a suo tempo trasferiti in altra sede, possono essere restituiti alla venerazione dei fedeli.

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