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di Mario Guido
Di una rapina consumata con l’uso della scossa elettrica e con lo spruzzo di una misteriosa polverina, è rimasto vittima Francesco Formosa, 47 anni, meccanico di Bisignano, sposato e padre di due figli.
Era di mattina quando il meccanico, dopo avere tirato su le saracinesche della sua officina, sita in contrada Foresta di Bisignano, si stava accingendo a fare il solito giro di perlustrazione fra le varie auto in attesa dei suoi interventi riparatori, quando un tizio, sbucato all’improvviso da chissà dove, gli si para davanti minaccioso, intimandogli di dargli tutti i soldi posseduti.
Il Formosa che è di costituzione abbastanza robusta, ha opposto una certa resistenza fino a quando è intervenuto un secondo individuo che, dopo avere spruzzato sul viso del malcapitato il contenuto di una misteriosa bomboletta, lo tramortiva con una potente scossa elettrica sprigionata da una sorta di macchinetta poggiata sul petto, vicino al cuore.
A questo punto la vittima perde ogni coscienza e , prima di accasciarsi, riesce a vedere l’auto di uno dei figli che si trova a passare li vicino, ma che non si accorge di nulla.
I due malviventi devono avere pensato all’arrivo di estranei, per cui, dopo aver prelevato dalle tasche del meccanico la somma di circa 500 euro che servivano per l’acquisto di pezzi di ricambio, si dileguavano sena lasciare traccia.
Frattanto, riavutosi un momento, il povero Formosa riusciva ad attivare sul proprio telefonino la chiamata per la moglie alla quale riusciva a riferire soltanto: “ sto morendo, aiutatemi “.
La donna, Carmela Giglio, 46 anni, terribilmente allarmata, nel mentre si veste per andare in soccorso del marito, chiama sul cellulare il figlio Stefano che, senza aspettare l’arrivo dell’ambulanza, constatate le condizioni del padre, preferisce adagiarlo sulla sua stessa auto ed, insieme alla mamma, corrono verso il nosocomio di Cosenza.
Giunto al Pronto Soccorso il Formosa viene sottoposto agli esami del caso mentre i sanitari cercano di sapere l’accaduto che il malcapitato non riesce a raccontare e rimane in coma per due giorni interi, fra la disperazione della moglie e dei figli.
Passata la crisi, il rapinato si riprende e , finalmente, rientrato a casa, riesce a riferire ai Carabinieri della Stazione di Bisignano la sua disavventura.
Il meccanico che appare ancora turbato , a proposito dei due rapinatori, ha riferito di avere avuto l’impressione che non si trattasse di stranieri, visto e considerato che parlavano la sua stessa lingua.
I militi dell’Arma hanno avviato le indagini per cercare di far luce sul misterioso episodio.
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